L’attività investigativa coordinata dal Eugenio Facciolla e condotta dai militari della Stazione di San Demetrio Corone, ha permesso di accertare che la condotta illecita da parte dell’indagato si è protratta nel tempo ed ha avuto luogo almeno fino al 7 Giugno scorso.
L’uomo era stato designato dal Giudice Tutelare quale amministratore unico di sostegno della consorte ed in quanto tale avrebbe dovuto porre in essere tutti gli atti necessari a tutelare la salute fisica e morale della donna, soggetto incapace di provvedere autonomamente ai suoi bisogni in quanto affetta da disturbi bipolari e psichici.
Ma l’attività investigativa dei Carabinieri, fondata su costanti ispezioni dei luoghi e conclusasi il 5 giugno con un sopralluogo congiunto con personale dell’Ispettorato sanitario e del C.I.M. presso l’abitazione in cui si trovava la donna, accertava una situazione di “assoluto abbandono”, nonché l’inadeguatezza igienico-sanitaria dei luoghi dove il marito aveva di fatto “recluso” la consorte.
L’immobile, sito a San Demetrio Corone, si presentava privo di acqua, cosparso di rifiuti di qualsiasi tipologia, con i servizi igienici non funzionanti e con escrementi umani anche nel letto utilizzato dalla donna. Per di più l’uomo viveva presso un’altra abitazione situata a Terranova da Sibari e asseriva di andare a trovare la donna solo una volta ogni tre – quattro giorni.
Sulla base delle risultanze investigative, il G.I.P. disponeva la misura cautelare motivata dalle oggettive responsabilità dell’indagato “il quale aveva coscientemente e volontariamente consegnato la propria moglie, incapace di provvedere a se stessa, in una situazione di pericolo per la sua integrità fisica”. (comunicato)