Sono questi interrogativi e preoccupazioni emerse nel corso dell’incontro tra i responsabili dei coordinamenti civici de Il Coraggio di Cambiare l’italia di Corigliano-Rossano e della Sibaritide, il consiglieri comunali di Opposizione della nuova terza città della Calabria ed il presidente nazionale del CCI, Giuseppe Graziano.
Le Istituzioni sono un elemento di confronto e di ascolto imprescindibile in una società democratica. Non si può assolutamente pensare di bypassarle, soprattutto quando serve una spinta forte e unitaria per rivendicare i diritti dei cittadini. Non lo può fare nessuno, men che meno un Sindaco che deve dar conto di tutto ciò che fa a quell’organo di indirizzo e di controllo che è il Consiglio comunale. Anche e soprattutto quando si appresta ad interloquire a nome e per conto della Città con altri organi di governo. Siano essi ordinari o straordinari.
Invece registriamo l’ennesimo atto di maleducazione istituzionale del Primo cittadino da quando è alla guida di Corigliano-Rossano, che da un lato invoca la collaborazione delle Opposizione e dall’altro, invece, agisce in totale autonomia. Si metta in testa che non è uno sceriffo a capo di una comunità sperduta del Far West di inizio ‘800. Tutti ricordiamo Stasi dai banchi dell’opposizione che predicava condivisione e trasparenza, insinuando sempre malefatte e sotterfugi degli avversari. Oggi si sta comportando allo stesso modo in cui si comportavano i suoi spettri.
Domani, con la storica visita del commissario Cotticelli (è la prima volta da quando si è insediato che si fa un giro da queste parti), sarebbe stata l’occasione migliore per scendere in piazza tutti insieme, per promuovere una mobilitazione generale seria e far capire alle istituzioni regionali che qui la sanità fa schifo. E non solo. In quella occasione, sempre tutti insieme, portare sul tavolo soluzioni efficaci e condivise con il mondo degli operatori sanitari e con le forze sindacali e sociali. Si è persa una buona occasione. Sarà, invece, l’ennesimo appuntamento costellato da decine di inchini e poscinèsi durante il quale ci riempiranno di promesse e spallucce. Senza risolvere un bel niente. È questo il cambiamento? È questa la rivoluzione?
(comunicato stampa)