“Giù le mani dal Compagna”. E’ questo lo slogan della campagna che da diverso tempo sta portando avanti il Movimento 5 Stelle di Corigliano.
Una campagna che nasce dalla constatazione di fatto del lento ed inesorabile declino sanitario del nosocomio ausonico. Un ospedale, il Guido Compagna di Corigliano, che almeno fino ad un decennio fa riusciva ad offrire all’utenza, che pure era vasta ed articolata, servizi e prestazioni accettabili anche perché nei vari reparti c’era il numero opportuno di medici e di personale infermieristico.
Poi, come si diceva, negli ultimi due lustri e comunque con la decisione della direzione generale dell’Asp di Cs di creare l’ospedale spoke Corigliano-Rossano è iniziata la lunga e preoccupante agonia del Compagna. aDi questa situazione davvero difficile che sta vivendo la struttura coriglianese si fa carico il M5S che a più riprese aveva chiesto al sindaco, Giuseppe Geraci, di prendere posizione nei confronti della direzione generale dell’Azienda affinché si ponga fine a questa lenta agonia. “Finalmente – afferma Francesco Sapia portavoce del M5S – il sindaco Geraci si è deciso a convocare un consiglio comunale sulla sanità, che si terrà il 22 o 23 agosto prossimo. Diciamo finalmente – sottolinea Sapia – perché la sanità qui da noi è letteralmente sabotata, tanto che oggi vive nel più completo caos perché non si capisce se le redini del comando sono tuttora nelle mani del Commissario o se sono nella mani della politica, o di tutt’e due. Intanto – è il monito di Sapia – la dignità dei pazienti, dei loro familiari e degli stessi sanitari viene facilmente calpestata. Siamo in una situazione di totale desertificazione sanitaria, dove l’articolo 32 della Costituzione viene messo costantemente sotto i piedi. Inoltre se qualcuno sta progettando cervellotici trasferimenti di reparti – è l’ammonimento del portavoce del M5S – fra i vicini ospedali di Corigliano e Rossano, non certo con l’obiettivo di migliorare l’offerta sanitaria, ma piuttosto per assecondare le esigenze di dirigenti e personale amministrativo, o peggio ancora seguendo logiche di potere clientelari se lo scordi pure. Fino a che non sarà realizzato il nuovo Ospedale della Sibaritide – è questa la convinzione di Sapia – l’ospedale “Guido Compagna” con i reparti di ginecologia e chirurgia non si toccano, ecco perché diciamo con fermezza: no all’ ennesima spoliazione. Al consiglio comunale in programma, come dicevo, tra il 22 e il 23 agosto prossimi, hanno garantito la loro presenza il presidente Mario Oliverio, il commissario straordinario Massimo Scura e il direttore generale Raffaele Mauro. Molteplici – afferma ancora Sapia – saranno le domande alle quali dovranno rispondere questi signori. Al governatore Oliverio chiederemo come mai non ha presentato un nuovo piano di rientro. Forse no sa che se l’avesse presentato, con l’approvazione sarebbe cessato per legge il commissariamento del governo. E poi perché si sta permettendo la desertificazione del personale e dei servizi presso il Compagna, tenuto conto che questo ospedale ha sempre avuto un ruolo molto importante nell’offerta sanitaria nella Piana di Sibari. Che questi signori ci dicano apertamente se lo vogliono chiudere il Compagna. Noi comunque faremo di tutto per impedirglielo. Il diritto alla salute viene prima di tutto – così termina Francesco Sapia – perché è un diritto sancito dalla nostra Costituzione e non può essere messo da parte per motivi che nulla hanno a che vedere con l’organizzazione sanitaria”.