È quanto è emerso e condiviso nella nuova riunione dei sindaci del territorio ospitata nella giornata di ieri (giovedì 16 novembre), ospitata nella delegazione comunale a Rossano Scalo, una volta preso atto dell’ennesimo rinvio dell’incontro, giudicato dai primi cittadini immotivato ed ingiustificabile. – Nel corso ed a seguito dell’incontro è stata condivisa e sottoscritta all’unanimità dai sindaci una corposa relazione, già trasmessa, oltre che al DG ASP Cosenza MAURO, anche al Ministro della Salute LORENZIN, al Commissario Straordinario Sanità SCURA, al Governatore OLIVERIO ed al Direttore del Dipartimento regionale Salute ZITO, nella quale si denuncia lo stato di abbandono della rete sanitaria territoriale e dello Spoke CORIGLIANO-ROSSANO in termini di risorse umane e strumentazioni adeguate e si annuncia che, in assenza di adeguate risposte formali, entro 7 giorni, le amministrazioni comunali firmatarie si determineranno di conseguenza nelle opportune sedi per denunciare eventuali omissioni e/o responsabilità in capo ai management sanitari. I Sindaci chiedono, infine, come primo atto concreto, la immediata sospensione dell’Atto Aziendale dell’Asp di Cosenza, di recente approvato ed di ogni atto ad esso consequenziale.
L’approvazione dell’Atto Aziendale N. 1619 del 17.08.2017 e la successiva deliberazione N. 1664 del 31.08.2017 (NUOVA ORGANIZZAZIONE OSPEDALI DI ZONA DISAGIATA DI TREBISACCE e ACRI) – si legge tra l’altro nella relazione – non hanno tenuto assolutamente conto delle specificità territoriali e, soprattutto, della fusione in atto tra CORIGLIANO e ROSSANO. – Dalla chiusura del presidio ospedaliero di CARIATI Vittorio COSENTINO che ha creato, di fatto, solo carenze e disservizi nella risposta sanitaria, oltre che un intollerabile intasamento degli Ospedali di ROSSANO e CORIGLIANO e che deve essere re-inserito nella rete ospedaliera, ai disagi di un territorio fortemente penalizzato in termini di viabilità, mobilità e trasporti, in particolar modo per i cittadini dell’entroterra.
È, questo, in sintesi, il comatoso contesto di riferimento che porta i sindaci a chiedere, tra le altre cose, la riapertura di un Pronto Soccorso efficiente e ben attrezzato nella struttura dell’ex Ospedale di CARIATI, perché l’attuale Punto di Primo Intervento non può soddisfare un’utenza che supera abbondantemente le 80 mila presenze; di riaprire la Casa Della Salute di Cariati e la RSA di CALOVETO e quella di MANDATORICCIO, stante la notevole incidenza del numero di anziani e di pazienti oncologici, nonché di pazienti affetti da malattie cardiovascolari e neurologiche; di dotare i reparti di MEDICINA, CHIRURGIA, PSICHIATRIA, NEUROLOGIA, OTORINOLARINGOIATRIA, ORTOPEDIA, NEFROLOGIA, PRONTO SOCCORSO, PEDIATRIA, GINECOLOGIA, CENTRO SALA PRELIEVI e RADIOLOGIA di personale, posti letto ed adeguata strumentazione ed ubicazione.
Per quanto riguarda, inoltre, i servizi territoriali, i Sindaci sottolineano il livello di disorganizzazione generale e di mancanza di integrazione tra questi e quelli ospedalieri, senza trascurare le prenotazioni al CUP di visite specialistiche (oculistiche, cardiologiche, ecc.) che vengono fissate a distanza di anni, tanto – scandiscono Giuseppe SANTORO, Franco Cesare MANGONE, Giuseppe GERACI, Umberto MAZZA, Agostino CHIARELLO, Filomena GRECO, Luigi LETTIERI, Antonio RUSSO, Giovanni PIRILLO, Angelo DONNICI, Domenico BALDINO, Pietro NIGRO, Stefano MASCARO, Giovanni MATALONE, Mauro SANTORO – in aggiunta alle note vicissitudini ed incertezze relative alla costruzione dell’atteso nuovo Ospedale della Sibaritide. ( Comunicato stampa)