Il presidente, da tempo ormai, si batte per l’intera categoria che “non riesce più a reggere il sistema sanitario. Senza noi professionisti – assicura Sposato – che sta tenendo in piedi l’intero comparto sanitario, il collasso sarebbe avvenuto già dalla prima ondata. Ma adesso non è più tempo di chiamarci eroi, siamo professionisti con la P maiuscola che lavorano, senza soste, per tutti. Bisogna assumere velocemente, i colleghi sono stremati: inutile girarci intorno”, il grido d’aiuto da parte dell’Opi di Cosenza.
Sposato cita, non a caso, il collega Gianfranco che – attraverso una foto che ha fatto il giro del web – saluta la mamma, stremato anche lui da ritmi lavorativi impressionanti. “Dobbiamo dire grazie a Gianfranco ed a chi, come lui, tutti i giorni è impegnato a prestare servizio, soccorso ed aiuto alle strutture sanitarie ed ai pazienti. Insieme a tutto il direttivo sentiamo il dovere di ringraziare i tanti Gianfranco che non si conoscono. Quella foto, così eclatante, esprime appieno anche il senso di paura, il coinvolgimento con le mamme, i genitori, i familiari, le moglie e i mariti, i figli, i nipoti. Anche loro sono sempre stati messi a rischio per il nostro lavoro”, afferma Fausto Sposato.
“Sta venendo meno quel patrimonio umano che è uno degli aspetti più significativi di questo momento storico. Non si va da nessuna parte se l’iter continua ad essere questo e gli infermieri sono costretti a scegliere altri luoghi, lontani da casa, pur di lavorare. Le chiusure degli ospedali sono state una iattura per tutta la Calabria. E domani, quando dovremo occuparci di cronicità, mancheranno altre risposte ai calabresi. Pur se questo sarà il nostro habitat naturale – la chiosa del presidente – purtroppo tutta la categoria pagherà un prezzo ancora più salato, rispetto ad oggi, se non si invertono scelte finora del tutto sbagliate” (Comunicato stampa).