Sanità, il territorio compatto scende in piazza

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In piazza per rivendicare il diritto alla salute in un territorio gravemente martoriato, su questo fronte così come su tanti altri. Ieri mattina il corteo promosso dal Comitato spontaneo per il “Diritto alla salute nella Sibaritide con il supporto della Diocesi.
All’evento hanno aderito, in maniera trasversale e compatta, partiti e movimenti del territorio, organizzazioni sindacali, cittadini, sindaci e amministratori del comprensorio. Tutti insieme per richiamare l’attenzione su questa fetta di Calabria. La manifestazione, pacifica, dopo il raduno dinanzi allo stadio comunale “Stefano Rizzo” ha percorso viale Sant’Angelo, via Margherita, via Nazionale e via Sibari prima di giungere dinanzi al presidio ospedaliero “Nicola Giannettasio” per poi tenere il momento conclusivo nei pressi della ex delegazione comunale. Circa un migliaio i presenti al corteo, nel corso del quale l’ordine pubblico è stato garantito dai Carabinieri e dalla Polizia. Modificato il percorso originario per il divieto giunto dalla Questura di Cosenza di percorrere la strada statale 106 jonica. Qualche minuto dopo l’inizio della manifestazione si è registrata la vibrata presa di posizione di un cittadino che, puntando il dito contro i sindaci, li ha invitati a protestare in maniera più eclatante consegnando le fasce tricolori al Prefetto. Immediata la reazione del primo cittadino di Terravecchia, subito dopo rientrata, che minaccia di andarsene. Durante gli interventi finali dinanzi alla ex Delegazione, il sindaco di Polistena (Reggio Calabria) tra i presenti, ha parlato di una Calabria unita su temi così importanti quali quelli legati alla sanità, portando poi il discorso sulle responsabilità e sullo scarica barile tra il Commissario ad acta Massino Scura e la Regione. Il tutto mentre si assiste ad una mobilità passiva che genera un danno di circa 300 milioni di euro. Il territorio paga lo scotto di scelte in nome e per conto di un ospedale nuovo di cui ancora non si ha certezza circa i tempi di realizzazione, mentre nel frattempo si è assistito alla chiusura e alla riconversione di due ospedali (Cariati e Trebisacce) e al demansionamento dello spoke Corigliano-Rossano, che ancora resta spoke solo sulla carta. Proprio sulla sanità, il gruppo consiliare Rossano Futura ha già depositato un esposto alla Procura della Repubblica che narra tutte le anomalie e le ipotesi di reato a monte della sanità ospedaliera e territoriale che non funziona. Nel documento si parla di impegni assunti e mai mantenuti, di passerelle politiche, di violazione del diritto alla salute, di malasanità, di disservizi, di mancata assistenza, di carenze non più tollerabili. Il profilo penale sollevato dai consiglieri Tonino Caracciolo e Marinella Grillo nell’esposto riguarda presunte dissociazioni “dalle disposizioni vigenti in materia (patto per la salute 2014-2016; Programmi operativi 2013-2015 e 2016-2018; DCA 5 Luglio 2016;Riorganizzazione delle reti assistenziali (Rete Ospedaliera, rete dell’emergenza-urgenza; DCA n.64 del 5 Luglio 2016); Mancata Adozione dell’Atto Aziendale- DCA n.130 del 16.12.2015”. Intanto, il comitato sta predisponendo una richiesta di incontro al Presidente della giunta regionale Mario Oliverio per parlare dei drammi della sanità nella Sibaritide.

(fonte: La Provincia di Cosenza)

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