Sanità, vergognoso il declassamento dello spoke

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Si allarga sempre più, e tutto ciò è sicuramente un bene, il dibattito attorno ai gravi problemi di funzionalità afferenti alcuni reparti del locale ospedale: ultimi in ordine di tempo neurologia e chirurgia.
Ad intervenire oggi sulla tematica è Paola Turtoro, portavoce regionale del movimento Azione Identitaria Calabria. “Il famigerato commissariamento sanitario in Calabria – afferma la Turtoro – non smette di mostrare il suo fallimento quotidiano e, stavolta (ma non per graduatoria), il malumore arriva dall’ospedale di Corigliano che, come altre strutture regionali, ha subito il catastrofico declassamento, voluto dai provvedimenti della giunta Scopelliti, in “spoke” insieme a quello di Rossano. Impensabile – si legge ancora nella nota – accettare questo stato di cose che mortifica in primis il tanto osannato quanto poco considerato diritto alla salute dei cittadini e, poi, la professionalità di tanti operatori sanitari costretti dai provvedimenti che limitano le spese sanitarie ad interpretare il ruolo di burocrati piuttosto che espletare in toto la loro “missione ippocratica”. Quanto di sensato esista nel depotenziamento della rete sanitaria regionale che ha voluto assorbire la gestione del settore eliminando le Asl (Aziende sanitarie Locali, e per questo più attente alle richieste territoriali) per suddividerlo su base provinciale non ci è ancora chiaro, come non ci è chiaro e non ci è concesso conoscere il risultato di quasi 7 anni di commissariamento che continua a praticare tagli laddove servirebbero investimenti ed a spendere denaro pubblico in spese di revisione dei conti laddove i conti dovrebbero essere sempre più semplificati. Al di la di meri tecnicismi ai quali il commissario ad acta Massimo Scura si è dimostrato più volte reticente nell’essere chiaro, resta il problema che i cittadini di Corigliano (e Rossano) sono costretti anche a programmare l’orario di un parto per evitare di ricorrere ai servizi di ostetricia di Cosenza, resta il disagio degli stessi medici costretti a lavorare con mezzi insufficienti alle richieste, resta il problema del personale infermieristico e medico sotto organico. Gravi ed innumerevoli, dunque, i disservizi che vivono sia cittadini che operatori sanitari in tutta la regione. Augurandoci che la recente presa di posizione del primo cittadino di Corigliano non sia il solito fuoco di paglia lo invitiamo, insieme al mondo associazionistico sensibile alla tematica, a far sentire sempre più forte la sua voce anche e soprattutto con azioni eclatanti di protesta mentre l’attenzione di noi di Azione Identitaria sarà, come avvenuto già su Vibo sabato scorso, rivolta anche sul presidio sanitario di Corigliano”.

(fonte: La Provincia di Cosenza)

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