Sanitari no vax, all’ospedale di Catanzaro dopo le diffide diversi ci ripensano: si vaccineranno

La restante parte su disposizione del management sarà temporaneamente allontanata dai reparti, in attesa di valutare le motivazioni alla base del rifiuto.

Le prime lettere di diffida, gli improvvisi ripensamenti e il numero di operatori “no vax” che cala significativamente. È in estrema sintesi quel che è accaduto nelle ultime ore tra le corsie dell’azienda ospedaliera Pugliese Ciaccio di Catanzaro, dove nei giorni scorsi i vertici aziendali avevano fatto pervenire ad una trentina di sanitari la richiesta di contro-deduzioni sul diniego opposto a sottoporsi al vaccino anti covid.

Vaccino obbligatorio

Una richiesta di spiegazioni che si pone semplicemente nel solco di quanto disposto dal decreto legge 44/2021 che nei fatti rende obbligatoria l’immunizzazione per i dipendenti del servizio sanitario. I primi a rompere gli indugi erano stati l’azienda sanitaria provinciale di Catanzaro – con la sospensione di un medico veterinario e di una infermiera del centro trasfusionale – e l’azienda sanitaria provinciale di Reggio Calabria. Ma a stretto giro sono arrivate anche le lettere di diffida vergate dall’azienda ospedaliera di Catanzaro all’indirizzo dei propri dipendenti refrattari all’immunizzazione.

Ripensamenti

Una situazione che aveva iniziato peraltro a generare allarme nelle corsie ospedaliere proprio perchè tra chi aveva rifiutato il vaccino vi erano anche operatori in servizio in reparti a stretto contatto con il pubblico. Ma nelle ore immediatamente successive alla notifica delle diffide il numero di operatori è sensibilmente sceso: almeno una decina coloro che hanno optato per l’appuntamento vaccinale per evitare di incorrere nella sospensione del servizio.

Trasferimenti d’ufficio

La restante parte – circa venti dipendenti su 1.700 complessivi – su disposizione del management aziendale saranno temporaneamente allontanati dai reparti a maggior rischio di contatto con utenti e pazienti, in attesa di ricevere esaurienti spiegazioni sul rifiuto del vaccino. Solo successivamente si valuterà e infine deciderà sul loro destino; la legge prevede la sospensione dal servizio fino al 31 dicembre o fin quando non si acconsentirà a sottoporsi all’immunizzazione.

fonte LaCnews24

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