Per i tre scafisti si è proceduto all’incidente probatorio. Sentito un teste di origine senegalese che ha riconosciuto gli indiziati, pur cadendo in singole circostanze in evidenti contraddizione. Tuttavia, dalle testimonianze, sono giunte anche numerose conferme. I tre furono fermati dalla Polizia nell’ambito delle indagini sullo sbarco di 635 migranti avvenuto nel porto di Corigliano Calabro il 26 maggio scorso. Si tratta in particolare dei 24enni THALED Khalede e DEJ Ahmad, entrambi di origine siriana, difesi dall’avvocato Stefania Fasano, e del 22 Alakari Siraj, libico, difeso dall’avvocato Pino De Luca.
I tre, secondo l’accusa, avrebbero organizzato stabilmente una struttura di persone, che, avvalendosi di mezzi di trasporto terrestre e navale, con ripartizione di ruoli e compiti operavano per procurare l’accesso illegale di stranieri nel territorio italiano.
La questione dei immigrati in questa fase storica è particolarmente avvertita, anche nel territorio della Sibaritide per via dei numerosi sbarchi. C’è attenzione sul tema e sul ruolo svolto dalla magistratura in ordine al fenomeno.