Una vera e propria tempesta si è abbattuta su Schiavonea, dove la somministrazione di alimenti e bevande in aree a rischio igienico-sanitario è diventata oggetto di una furiosa controversia. Francesco Lazzarano, rappresentante dell’associazione degli ambulanti, è sbottato contro l’amministrazione comunale per la scelta di individuare una zona vicino al Palmeto, una scelta che lui ritiene del tutto inadeguata per la sua categoria. Ma non è tutto. Lazzarano ha alzato la voce anche contro quei venditori abusivi che operano senza alcuna autorizzazione, mettendo così a repentaglio l’equilibrio del mercato. Una situazione ingiusta, poiché mentre alcuni pagano la salata cifra di 1200 euro per il bimestre luglio/agosto, altri eludono con impunità le loro responsabilità. Secondo il rappresentante degli ambulanti, le aree destinate a loro dovrebbero essere fornite di tutti i servizi indispensabili: acqua, energia, bagni chimici, superfici pavimentate o asfaltate, e una corretta illuminazione.
Ma sembra che l’amministrazione comunale non abbia ascoltato le richieste, ignorando completamente l’importanza di coinvolgere le associazioni di categoria nelle decisioni che li riguardano direttamente. Nonostante si siano tenuti ben tre incontri in passato, nessuna soluzione soddisfacente è stata trovata per placare le acque agitate di questa disputa. Ecco perché Francesco Madeo, capogruppo di Azione nel consiglio comunale, ha deciso di prendere posizione. Sebbene concordi con l’idea di creare un mercatino estivo di qualità, Madeo critica aspramente le modalità con cui l’amministrazione sta gestendo la situazione. Avrebbero dovuto individuare un’area alternativa, adeguatamente attrezzata, dando la giusta priorità agli ambulanti residenti in loco. Ma non è tutto. La decisione di ridurre le postazioni disponibili ha sollevato un mare di proteste, con la comunità straniera che reclama a gran voce il proprio diritto al lavoro. E la burocrazia? Un altro punto dolente, poiché i venditori ambulanti sostengono che le normative siano eccessivamente rigide, rendendo così estremamente difficile offrire ai consumatori una varietà di prodotti adeguata alle loro richieste.