Sono oltre 113 mila gli stranieri residenti in Calabria, di questi 37mila solo nella provincia di Cosenza. I dati sono quelli del 28esimo rapporto Immigrazione 2018/2019 pubblicato da Caritas e Migrantes. Il 31 % proviene dalla Romania, seguita dal Marocco, Bulgaria ecc. Poi c’è tutto il sommerso che moltiplica questi numeri. Corigliano Rossano con la località Schiavonea rappresenta una vera e propria comunità di stranieri, soprattutto irregolari. Molti vivono ai margini della società, attratti per la prima volta da un lavoro stagionale, ma che poi si traduce in uno stato di sfruttamento. La tendopoli all’ingresso di Schiavonea ne è un esempio. Facciamo un giro all’interno grazie all’ausilio dei componenti della Fraternità Giovanni Paolo II che operano anche come ufficio migrantes.
Il lavoro è tanto e si basa quasi esclusivamente su volontariato. Nell’ufficio Migrantes vengono raccolte coperte e gilet catarifrangenti per distribuirli agli immigrati. Durante il giro nella tendopoli molti non sono ancora rientrati. In tanti, finito il lavoro negli agrumeti, si recano direttamente alla mensa dei poveri gestita dalla diocesi. Alcuni ci raccontano che ci sono altre tendopoli difficili da individuare. Sono costruite all’interno di caseggiati o depositi nei terreni di alcuni proprietari compiacenti attratti da una manovalanza a basso costo. Non ci sono contratti di lavoro, né sicurezza. Altri dicono di stare in alcune case del centro storico di Corigliano, costo 80 euro cadauno, naturalmente tutto a nero.