Quei sei milioni di euro previsti per l’ampliamento del tribunale di Castrovillari passano in riva allo jonio cosentino come un messaggio di implicito diniego a chi ancora crede nella riapertura o nuova istituzione del presidio di Corigliano-Rossano. La notizia rischia di provocare un severo corto circuito istituzionale tra le parti in causa e nuove scintille territoriali. Tutta nasce dal fatto che il tribunale di Castrovillari fu progettato e realizzato nel 2000 sulla base della sua ex circoscrizione di circa 120mila abitanti. Nel 2011, con la riforma del sistema giudiziario, l’ex tribunale di Rossano venne accorpato a Castrovillari raddoppiando, di fatto, il numero degli abitanti. Che ora è di circa 240mila abitanti. A fronte dello sbalzo eclatante all’allora presidente del tribunale di Castrovillari il gruppo di lavoro del ministero della giustizia attribuì l’affermazione secondo cui il tribunale del Pollino fosse dotato di «spazi sovrabbondanti». Qui nasce il conflitto ministeriale: da un lato parlava di locali sovrabbondanti, dall’altro oggi annuncia l’ampliamento. Non ci sta il Gruppo d’Azione per la Verità che parla di “bugia di Stato”.
Mentre proprio domani, in commissione “giustizia” al Senato, inizia la discussione sui disegni di legge sulla geografia giudiziaria il cui relatore sarà il Senatore Ernesto Rapani. La presidente del Consiglio comunale di Corigliano Rossano Marinella Grillo, già componente del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Castrovillari, sottolinea come tale provvedimento non sia in linea con la legge regionale calabrese che promuoveva una legge a costo zero nel caso della riapertura dell’ex tribunale oggi di Corigliano Rossano, «ma stona anche con l’orientamento dei parlamentari che perorano la causa di un nuovo presidio della Sibaritide e, soprattutto, con la spending review. Per quanto riguarda l’ampliamento bene ha fatto il sindaco di Castrovillari a cedere le aree e chi ha promosso l’iniziativa, ma questo non esclude che possa essere riaperto il tribunale della Sibaritide. Se questi soldi ci sono vorrà dire che usciranno anche per le altre cose». Per la referente del Gav Dora Mauro ciò che è accaduto è l’epilogo di ciò che il Gav afferma da anni e verso cui volutamente si volge lo sguardo altrove : «Oggi con l’ampliamento del tribunale di Castrovillari si conferma la tesi storica della carte false».