Guardia Costiera e carabinieri hanno sequestrato parte del noto locale Riva nel cuore del Lido Sant’Angelo di Rossano, su mandato della Procura. Ed è il terzo in ordine di tempo dopo l’Arena e il Goccia. L’operazione ha scatenato polemiche, con i gestori del locale che avrebbero contestato l’intervento e la motivazione alla base del sequestro. L’intervento ha riguardato principalmente il palco del locale, che, secondo le autorità, era utilizzato per l’organizzazione di eventi non autorizzati, in violazione dell’articolo 80 del TULPS (Testo Unico delle Leggi di Pubblica Sicurezza) e dell’articolo 681 del Codice Penale, che regola l’organizzazione di spettacoli pubblici senza le necessarie autorizzazioni. Durante l’operazione i gestori hanno espresso il loro disappunto: «Noi siamo nella piena legalità, hanno dichiarato, sottolineando che si tratterebbe di una situazione che creerà non pochi problemi economici e operativi». La vicenda ha sollevato ulteriori interrogativi riguardo alle autorizzazioni necessarie per l’organizzazione di eventi nel locale. Il sequestro riguarda specificatamente l’area dove si tenevano gli spettacoli, mentre il chiosco e altre parti del lido non sono state coinvolte. I titolari intendono presentare un’istanza di dissequestro nei prossimi giorni per cercare di ripristinare la piena operatività del locale. Il mandato è stato affidato all’avvocato Aldo Zagarese. L’episodio ha suscitato reazioni contrastanti tra chi sostiene l’importanza del rispetto delle normative e chi invece vede nell’intervento delle autorità un eccesso di zelo nei confronti di un’attività ben conosciuta e apprezzata. Si tratta di un locale che in questa stagione ha subito un abbattimento degli incassi di circa l’80% rispetto allo scorso anno.