Durante questi mesi d’indagine, al fine di verificare la salute dei cani e l’idoneità della struttura, la Procura ha nominato un consulente tecnico d’ufficio che ha accertato un palese maltrattamento degli animali e l’idoneità parziale della struttura ospitanti i cani. Gli ambulatori non sono a norma. Sono state inoltre monitorate le adozioni e i movimenti dei cani provenienti da questa struttura. In un controllo avvenuto ad una cosiddetta “staffetta” che conduceva cani al nord verso gli adottanti mediante compenso economico è stato riscontrato una difformità dell’autorizzazione rilasciata. A seguito di tale attività, risultano indagate a vario titolo e a seconda delle rispettive responsabilità nove persone tra amministratori pubblici e dipendenti comunali dell’ ex Comune di Rossano, nonché dipendenti della A.S.P. di Cosenza, volontari e liberi professionisti, ai quali per violazione di norme di legge o di regolamenti nello svolgimento del servizio di gestione del canile comunale, sono contestati i reati di abuso di ufficio, omissione di atti di ufficio, falsità ideologica, falsità materiale, maltrattamento di animali e in un caso concussione.
Per le risultanze investigative, la Procura della Repubblica di Castrovillari ha dichiarato il canile comunale in amministrazione giudiziaria, procedendo alla nomina di due amministratori giudiziari del canile posto sotto sequestro, uno per la parte contabile e l’altro per la vera e propria gestione del canile rifugio.