(https://informazionecomunicazione.it/ferrovia-jonica-orario-invernale-sintervenga-ora-prima-che-sia-troppo-tardi/)del tutto avulsi dalle esigenze del territorio e nessuno si prese la briga di chiedere spiegazioni a chi, con una manina lontana dalla realtà, redige orari tanto inadeguati quanto inadatti. Non è dato sapere la natura di cotanta disorganizzazione. La Regione Calabria sembra lasciare campo libero a Trenitalia il cui unico obiettivo è solo garantire la puntualità degli orari di quel che resta dei convogli, quasi da protocollo, ma non si dimostra interessata a collegare la fascia jonica cosentina con le università, con gli aeroporti di Lamezia e Crotone, con la Puglia, con la Basilicata e il Tirreno cosentino cosi da creare le coincidenze utili e funzionali per pendolari da un lato e viaggi di lunga percorrenza dall’altro. Il disinteresse è totale. Al di là di qualche annuncio per l’introduzione del freccia Sibari-Roma, tutto è allo sbaraglio. E mentre si parla di fusione, della terza città della Calabria, di elettrificazione Sibari-Crotone, allo stesso tempo si chiudono le stazioni di Sibari e Cariati. In soldoni è la classica politica brava a parole. Che fine ha fatto l’accordo della Magna Grecia tra le regioni Calabria-Basilicata e Puglia per l’istituzione dei treni in tutta la tratta jonica? Che fine hanno fatto gli Swing tanto sbandierati e suppliti ora con carrozze obsolete? Nel 2019 Matera sarà capitale della cultura e non c’è nessun convoglio per raggiungerla. Sibari e Cariati erano e rappresentano gli unici punti di contatto con l’utenza. E ora sono state soppresse. Si confida sull’azione della deputazione parlamentare grillina jonica che può contare non solo sul ministro ai trasporti Toninelli ma anche sull’amministratore delegato di FS di espressione pentastellata. Necessita un’azione di vero cambiamento che, al momento, non si avverte. Insomma l’idea di favorire il traffico su gomma si conserva. Le autolinee si coalizzano con flybus ottenendo il monopolio totale per chi deve recarsi al Nord e viceversa. Diventa pertanto fondamentale l’avvio di una trattativa seria, scevra da condizionamenti o interessi, tra Regione Calabria e Trenitalia per il ripristino del servizio universale.