Alla scoperta del patrimonio storico-artistico-culturale. È questo l’intento delle Giornate Europee del Patrimonio (European Heritage Days) nelle quali per il secondo anno consecutivo si inserisce il Parco Archeologico di Castiglione di Paludi per volere della Soprintendenza Belle Arti e Paesaggio della Provincia di Cosenza, insieme all’Amministrazione Comunale di Paludi, ente proprietario del Parco Archeologico. Turisti e appassionati del mondo antico hanno seguito le interessanti indicazione della guida speciale per un giorno. La funzionaria SaBap-CAL Giovanna Verbicaro ha condotto i visitatori attraverso le vestigia del poderoso circuito murario del Parco che, con torri, porte e camminamenti si mostra ancora in tutta la sua maestosità dal IV-III sec. a.C. Sono i Brettii gli uomini che hanno abitato l’altura che oggi è il Parco Archeologico di Paludi, plasmando un abitato fortificato dalle connotazioni elleniche. Tuttavia, il lavoro di ricerca fatto a partire dagli anni Cinquanta del secolo scorso ha dimostrato che il sito era occupato già secoli prima, tra il IX e l’VIII sec. a.C., dalle popolazioni indigene, gli Enotri, prima di essere annientati dagli Achei che, nell’ultimo quarto dell’VIII sec. a.C., fonderanno la polis greca di Sibari. L’altura (334 metri sul livello del mare) si divide in due aree dalla sommità pianeggiante e collegate tra loro da una sella centrale, di circa 40 ha, in posizione isolata rispetto alle vicine colline dell’entroterra rossanese e a controllo del corso del torrente Coserie, una via di facile penetrazione dalla costa ionica. Si tratta di un sito di notevole interesse storico, archeologico e paesaggistico per gli innumerevoli resti che ancora giacciono sepolti al di sotto del manto erboso e che solo in minima parte è emerso alla luce. Di questa, i più importanti resti sono quelli dell’edificio connotato come “teatro” e del cosiddetto “lungo muro”, dal cui percorso è possibile intuire l’impeccabile organizzazione urbana delle superfici destinate alle aree abitative.
L’importante patrimonio naturalistico