A Cariati la situazione sanitaria è rimasta d’emergenza, nonostante gli impegni assunti nel tempo dai vari rappresentanti istituzionali, incluso le dichiarazioni rese dal sottosegretario Sileri quando nel corso di una trasmissione televisiva parlò di riapertura dell’ospedale di Cariati.
E a poco è servita l’apprezzabile e condivisibile lotta avviata per lunghi mesi dal movimento di giovani e meno giovani che si è battuto per la postazione ospedaliera. Ora la mobilitazione riparte ma da sponde istituzionali. Per il neo eletto Davide Tavernise (M5S) la riapertura almeno del pronto soccorso del “Cosentino” è indispensabile e dovrà essere garantita. Il grillino, eletto tra i banchi dell’opposizione a Palazzo Campanella, parla di «necessità per un’area totalmente scoperta sotto il profilo dell’assistenza sanitaria». L’On.Tavernise ha già coinvolto i colleghi parlamentari della zona e i sindaci del territorio nonché il sottosegretario Dalila Nesci, al fine di richiedere al commissario Guido Longo la riapertura del pronto soccorso. Nel caso dovesse pervenire una risposta negativa, il pentastellato preannunzia azioni forti senza sosta.
Si preannunziano azioni forti
«Noi abbiamo un solo pronto soccorso sulla costa da Crotone a Roseto Capo Spulico che è quello di Rossano. Abbiamo dei cittadini, soprattutto nell’entroterra, che muoiono in auto, una situazione inaccettabile, tuona il parlamentare regionale. Mi auguro non si renda necessario doversi incatenare per far valere dei diritti che sono costituzionali, ma è quello che farò se il commissario Longo non ci darà ascolto». Durante la campagna elettorale da poco terminata, il neo eletto Presidente Roberto Occhiuto ai propri simpatizzati, proprio a Cariati è apparso possibilista circa l’ipotesi di far rientrare nella rete ospedaliera il presidio di Cariati. Il governatore sta lavorando per avocare a sé la delega della sanità. Nel caso dovesse riuscirci sarà chiamato a rispettare l’impegno assunto con i cittadini dello jonico cosentino non solo per la riapertura di Cariati ma anche del presidio di Trebisacce, già nella rete ospedaliera, e con una sentenza da rendere esecutiva.