L’attività delle Fiamme Gialle avrebbe consentito di accertare l’avvenuta indebita percezione di indennità previdenziali ed assistenziali, (ratei di pensione maturati e non riscossi), erogate dall’ufficio territoriale InpS di Castrovillari, a favore di 456 eredi o delegati fittizi alla riscossione, di persone decedute, alle quali, “ante mortem”, era stata riconosciuta l’indennità di accompagnamento.
Per giungere a tali conclusioni le Fiamme Gialle cosentine hanno: acquisito ed esaminato la documentazione amministrativa riferita a . 715 pratiche di pensione, per un totale di indennità liquidate quantificato in oltre 5,5 milioni di euro; eseguito rilevamenti presso centinaia di Comuni interessati e in vari studi notarili; acquisito i verbali delle commissioni medico legali istituite nei Distretti Sanitari ASP di Cosenza, Trebisacce, Castrovillari e S. Marco Argentano; acquisito la documentazione bancaria riferita ad oltre 500 conti correnti bancari/postali.
Nel corso dell’attivita’ sono state eseguite specifiche indagini tecniche, perquisizioni e sequestri nei confronti dell’indagato principale e dei soggetti a lui vicini, con conseguente acquisizione di un’enorme mole di documentazione e dati anche informatici, utili alle indagini.
L’analisi dei dati acquisiti ha consentito alle Fiamme Gialle di Sibari di rilevare che gli arrestati, con riferimento alla truffa perpetrata ai danni dell’Inps, avevano predisposto: falsi verbali di visita medico collegiale, attestanti lo stato di invalidità per il riconoscimento dell’indennità in argomento; false identità anagrafiche e conseguenti falsi rapporti di parentela, tra i destinatari del trattamento deceduti ed i soggetti che materialmente hanno percepito le indennità; falsi atti testamentari, attraverso i quali i soggetti indebiti beneficiari interessati hanno potuto documentare falsamente lo stato giuridico di erede universale della persone deceduta. Guardia di Finanza.
E’ stata rilevata inoltre l’avvenuta attivazione di 51 conti correnti bancari, a nome di 46 soggetti anagraficamente inesistenti, utilizzati dal sodalizio per incassare, veicolare e “polverizzare” gran parte dei proventi della truffa, con l’intento di rendere difficoltosa l’individuazione degli effettivi destinatari delle somme.
Con riferimento all’indebita percezione delle indennita’ INAIL, l’analisi dei dati acquisiti ha consentito di rilevare: la creazione – ad hoc – di 24 false identita’, riferite a presunti operatori marittimi; il successivo inserimento di tali dati nel sistema informatico Inail, in assenza di qualsiasi documentazione giustificativa; l’attivazione dei relativi conti correnti bancari su cui accreditare le somme indebitamente liquidate a favore degli stessi. A conclusione dell’intera attivita’ espletata, sono state interessate complessivamente 21 Procure sull’intero territorio nazionale per i singoli reati di truffa.(fonte AGI)