Al momento manca un posto fisico dove somministrare le dosi, anche se il piano prevedeva dei punti vaccinali sia ospedalieri che territoriali, oltre dei team mobili. Allo stato è operativo il punto vaccinale ospedaliero. Dopo il 31 marzo si passerà alla fase 2, e qui le priorità terranno conto delle condizioni cliniche dei soggetti da vaccinare definite in base ai maggiori rischi di letalità del covid, in particolare le persone particolarmente vulnerabili con multipatologie. Uno dei problemi pratici che ruota attorno al sistema di vaccinazione è l’aspetto burocratico. Dopo la vaccinazione di ciascun cittadino occorre compilare nove moduli e trascriverli successivamente sul sito ministeriale. Tutto questo determina dispendio di risorse umane e maggiore carico di lavoro.