La gravità dei fatti accaduti durante la seduta del Consiglio Comunale del 5 febbraio da un lato non ci stupiscono più, dato che Russo e i suoi stanno perdendo la testa insieme a pezzi della maggioranza e al consenso di una popolazione che si sta rendendo conto giorno dopo giorno di come si sia ridotto il massimo consesso cittadino, mentre dall’altro sono un grave segnale di sprezzo delle norme di civiltà e di incapacità nel comprendere cosa sia la democrazia.
I consiglieri comunali Seminario, Urso, Filippelli e Tavernise nella seduta del Consiglio erano presenti in aula ma per protesta non hanno partecipato alla seduta. Il consigliere Seminario, delegato in rappresentanza dei gruppi di minoranza, ha letto un documento di denuncia, già inviato via pec alle autorità prefettizie di Cosenza e Catanzaro, relativo alla mancata pubblicazione della delibera del consiglio comunale precedente in cui era stata dichiarata la decadenza del consigliere comunale Teresa Aiello. Inoltre, come da prassi ormai consolidata unicamente in questo comune, si portano avanti le sedute senza l’approvazione dei verbali della seduta precedente.
La protesta politica, pacifica e già preannunciata, ha provocato una reazione scomposta ed arbitraria del Sindaco nelle sue vesti di Presidente del Consiglio Comunale che, con la costante e già più volte segnalata attività arbitraria e parziale, ha addirittura chiamato il comandante dei Vigili per allontanare i consiglieri che esprimevano in modo educato il loro dissenso, perpetrando un atto gravissimo e un oltraggio al popolo di Crosia. I consiglieri hanno fatto valere i loro diritti in rappresentanza del popolo dichiarando che nessuno poteva umiliare le loro prerogative; ma su comando, istigazione ed insistenza del Sindaco, il Comandante dei Vigili Urbani ha ordinato l’allontanamento minacciando che in caso contrario sarebbe stato oltraggio al pubblico ufficiale, dimenticando che in primis lo sono i consiglieri comunali, in sede di consiglio, sebbene di minoranza. E si è addirittura avvicinato, con l’intento di portarli fuori con la forza.
Un comportamento indegno di una democrazia e significativo del modus operandi della maggioranza consiliare che crea sempre un clima di ostilità e guerra verso le minoranze. Condanniamo fermamente questo comportamento autoritario del Sindaco e invitano il Prefetto, come più volte rappresentato allo stesso, di adottare provvedimenti idonei a riportare la democrazia nel civico consesso del Comune di Crosia. A tal proposito, i consiglieri comunali hanno chiesto a S.E. Il Prefetto di Cosenza di essere ascoltati nel merito nel più breve tempo possibile.
(fonte: comunicato stampa)