Ricerche sospese, la pistola con cui avrebbe sparato il 23enne Francesco Arcuri non si trova. Setacciata tutta l’area interessata, anche con il supporto del “metal detector”, ma gli esiti sono decisamente negativi. Si tinge di giallo la vicenda della sparatoria avvenuta questa mattina a Cantinella, area periferica di Corigliano, dove il giovane avrebbe scaricato una serie di pallottole sul cugino Andrea La Grotta, 33 anni, ferendolo alla mano sinistra. Appena dopo si sarebbe dato alla fuga, per poi fermarsi all’altezza del cavalcavia in prossimità del ponte San Mauro e lì avrebbe gettato l’arma. Subito dopo decide di costituirsi in caserma dove è attualmente in stato di fermo.
Si lavora sui riscontri. Sul giovane è stato effettuato l’esame stub (per il rinvenimento di tracce di polvere da sparo) e si attendono gli esiti, mentre sono state assunte le prime sommarie informazioni in ambienti vicini ai due cugini. Si lavora sul movente: c’è chi ipotizza un regolamento di conti, chi invece affaccia la tesi della supremazia nella gestione del territorio. Le indagini, sotto il coordinamento del tenente colonnello Raffaele Giovinazzo a diretto contatto con la Procura della Repubblica del tribunale di Castrovillari, si aprono a una serie di piste. Si tratta di personaggi con precedenti alle spalle. Da ambienti bene informati, l’aggressore pare si sentisse perseguitato ed avrebbe reagito con il fuoco.