È quanto dichiara il presidente nazionale de Il Coraggio di Cambiare l’Italia, Giuseppe Graziano che riguardo alla questione relativa alla riorganizzazione dello Spoke di Corigliano-Rossano e alla non applicazione delle direttive poste in essere nel DCA 64/2016, stamani (mercoledì 5) ha inoltrato un dettagliato report sulle carenze del presidio ospedaliero della nuova città al Ministro della Salute, Giulia Grillo, al Governatore della Calabria, Mario Oliverio, al Commissario ad acta della Sanità in Calabria, Massimo Scura, e al management dell’Azienda sanitaria provinciale di Cosenza.
Sono trascorsi due anni dall’adozione del nuovo piano – dice Graziano – e ancora alla Sibaritide non viene riconosciuto il sacrosanto diritto alla salute. Destano allarme e preoccupazione le parziali attività di riorganizzazione che in questi giorni stanno interessando lo Spoke di Corigliano-Rossano. Dal momento che sono state assunte delle iniziative che hanno interessato solo alcune Unità Operativa e allo stesso tempo si è avuto un abbassamento dei livelli essenziali di assistenza (lea) anche per la mancata attivazione di tutti i posti letto. Il problema reale, infatti – precisa il leader del CCI – non è tanto come vengano ridistribuiti e sistemati i Reparti all’interno dello Spoke quanto la non attivazione di tutte le Aree e le discipline previste. E questo non va assolutamente nella direzione di garantire il diritto alla salute dei cittadini.
A prescindere dal fatto che, per come conformato – precisa ancora Graziano – il decreto commissariale 64/2016 andrebbe abolito per rielaborarne uno meno capestro per territori come la Sibaritide, in continuo affanno sanitario, oggi chiediamo che venga quantomeno rispettato il minimo previsto da quel documento programmatico. Il quale, nonostante sia già sulla carta deficitario, fa registrare un ammanco di ben 54 posti letto all’interno dello Spoke. Cioè quasi oltre un quinto dei posti realmente assegnati a questo distretto ospedaliero. Non solo, se a questo dato si aggiunge che nel comprensorio ionico cosentino è carente tutta la rete dei servizi sanitari e pre-ospedalieri, necessaria per esami e analisi cliniche, e stenta anche a decollare l’attività medica di prossimità volta a filtrare l’accesso ai Pronto soccorso, si capisce bene lo stato di emergenze che vive il territorio.
Una nota testata di informazione regionale – chiosa il già Segretario questore del Consiglio regionale della Calabria – nei giorni scorsi evidenziava come questo territorio, per vedersi riconosciuti i diritti fondamentali sanciti dalla Costituzione, dalla Giustizia passando alla Mobilità per finire alla Sanità, dovrà per forza di cose far leva sul processo di fusione di Corigliano-Rossano.
Siamo pienamente concordi con questa analisi. Pertanto, rinnoviamo l’invito a tutte le forze politiche e sociali di questa nuova grande Città ad unire gli intenti per riportare diritti in quest’area calabrese depredata di tutto e poi, eventualmente, – conclude Graziano – confrontarsi su come e dove dovranno essere dislocati i servizi.
(comunicato stampa)