Come Comitato, lo abbiamo sostenuto in tempi non sospetti e continuiamo a credere che solo l’unione e la cooperazione fra enti che condividono le stesse problematiche, può portare, in tempi ragionevoli, al superamento delle difficoltà che caratterizzano l’immobilismo infrastrutturale, e non solo, dell’Arco Jonico.
Tuttavia, rammarica e non poco, che la comunità crotonese non abbia accolto l’invito a partecipare. La portata storica dell’evento, obbligava ogni località impattata dall’idea progettuale ad inviare presso la sede cariatese un proprio rappresentante, qualora un Sindaco fosse inibito per altre motivazioni. Se a ciò aggiungiamo che Crotone è un comune Capoluogo e che è quello che maggiormente raccoglierebbe i benefici derivanti da un eventuale ammodernamento della SS106 a nord, la cosa assume finanche caratteristiche grottesche.
Abbiamo sempre sostenuto che la storia, gli eventi, non si cambiano urlando dai palchi, ma cooperando e collaborando con le contermini ed affini comunità, affinché flebili grida possano diventare urla. Non ha senso piangersi addosso e urlare alla luna, se poi non si partecipa fattivamente alla vita politica reale. La statale 106, così come la sanità, così come la linea ferrata, così come l’assenza dello Stato e della giustizia lungo tutto l’arco Jonico, non è figlia di dimenticanze, ma di un preciso disegno politico volto ad isolare l’area, rendendola sempre più periferica, marginale ed impercettibile.
Dividi et Impera! È il motto con cui le forze centraliste hanno relegato l’arco Jonico, e la città di Crotone soprattutto, ad essere il fanalino di coda di tutte le classifiche. Hanno condannato, grazie alla connivenza di ataviche politiche Joniche non oculate e prone al volere dei desiderata centralisti, ad un destino di soccombenza una città con tre secoli di storia e tutte le comunità ad essa collegate. Hanno fatto in modo che due Città (Corigliano Rossano e Crotone) che condividono le medesime problematiche e che sono accomunate dalle innumerevoli ed inespresse potenzialità, annaspassero nel loro cammino.
Risulta impensabile, ed assolutamente ingiustificabile, l’assenza del Sindaco o di un delegato, che recandosi a Cariati avrebbe contribuito a far sentire la presenza e la voce della città di Crotone. Vogliamo augurarci che tutto ciò sia frutto di svista o poca e non ponderata attenzione alla cosa e che non ci sia, contrariamente, premeditazione alcuna. Vogliamo sperare che dalla città di Crotone arrivi la prima delibera di Consiglio sulla vicenda 106 e che sia da apripista per tutte le altre comunità da Isola Capo Rizzuto a Cassano Ionio, passando dalla riviera all’entroterra, senza soluzione di continuità (Comunicato stampa).