Sono in scadenza i termini entro i quali i Comuni di Cassano e Corigliano-Rossano dovevano rendere ad Anas le proprie determinazioni sulla base della documentazione prodotta con l’avvio della conferenza di servizi preliminare che servirà a definire nel dettaglio il tracciato del tratto Sibari-Rossano della Statale 106.
Ho letto quanto scritto dall’Amministrazione comunale di Corigliano-Rossano nella nota diffusa e in cui si palesano una serie di dubbi che, a mio avviso, servono solo ad allungare i tempi per l’approdo al progetto definitivo.
Sin dall’inizio del mio mandato ho seguito tutte le fasi di questo intervento. Quello che mi preme, infatti, sottolineare è che dal progetto presentato da Anas emerge una idea di sviluppo integrato della Calabria che non c’era mai stata negli anni passati. Molti sindaci lo hanno ben capito: basti pensare che 11 di loro da Catanzaro a Crotone (più i presidenti delle Province) hanno dato parere favorevole al nuovo progetto presentato da Anas. Stessa cosa è stata fatta dai colleghi dei territori interessati dal tratto Sibari-Mandatoriccio. Tutti, appunto, tranne quello di Corigliano-Rossano. Sembra strano che il sindaco della terza città della Calabria stia facendo questo ostruzionismo quando l’Anas è stata sempre a disposizione, le interlocuzioni ci sono state e, in generale, ci sono tutte le condizioni favorevoli per discutere di eventuali problemi mentre ci si incaponisce sul vecchio progetto dell’Ottavo megalotto. Megalotti, peraltro, che ormai non esistono più perché ora si ragiona per tratti funzionali.
Si tratta di un progetto che rispetta tutti i dettami previsti dall’analisi costi-benefici e ha una altissima compatibilità ambientale perché non va a ricreare quegli scempi che invece si sono prodotti costruendo nuove strade in altre parti della Calabria. Elementi, questi, che il sindaco Stasi dovrebbe ben conoscere visto che da sempre si professa fervido ambientalista.
È mia intenzione, soprattutto, soffermarmi su alcune delle eccezioni da lui sollevate. Per quanto riguarda la questione del futuro raddoppio del binario ferroviario, l’Anas ha più volte sottolineato che sarà sempre possibile effettuarlo dalla parte opposta a dove sarà costruita la nuova Ss 106. La fascia di rispetto, infatti, sarà utilizzata solo da uno dei due lati. Tuttavia, poi, nel Pnrr – Recovery Fund, viene finanziata l’alta velocità che in futuro seguirà, così come sulla fascia Tirrenica, un tracciato quasi completamente diverso da quello attuale e, quindi, non ci saranno problemi di spazio per la costruzione della linea ad alta velocità.
Per quanto riguarda il bypass dei centri urbani di Corigliano e Rossano, invece, va detto che entrambi sono previsti e anche in questo caso sono funzionali e presentano un’ottima compatibilità ambientale. Dire, come fa il sindaco Stasi, che non c’è “nessuna preclusione sul tracciato” ma poi presentare una lunga serie di eccezioni tecniche riporta alla mente quel vecchio gioco delle tre carte che in passato non ha fatto per nulla bene alla Calabria e, soprattutto, alla Fascia Jonica da sempre abbandonata dalla politica e sulla quale sono stati riaccesi i riflettori solo nel 2018.
Evidentemente il problema è che questa ipotesi di tracciato proposta da Anas si interseca con interessi che l’attuale sindaco e la sua amministrazione comunale vogliono già perseguire ma che, nella realtà, potrebbero non avere finalità pubbliche ed essere poco utili ai cittadini.
Lo spirito con cui questa conferenza era stata indetta da Anas è proprio quello di agevolare il prosieguo della progettazione, fornendo anche piani/programmi/progetti di urbanizzazione del territorio comunale di cui si possa tenerne debito conto nella seconda fase e di indicare il personale tecnico, con relativi recapiti, che i progettisti incaricati possano contattare nel prosieguo per i necessari approfondimenti. Ma mi sembra che si preferisca continuare a perdere tempo a discapito dell’interesse pubblico e, purtroppo, anche delle vite umane.
Spero proprio che non sia così: ora è il tempo delle scelte perché stiamo vivendo un momento cruciale in cui si decide il futuro di una serie di infrastrutture strategiche per la Sibaritide come la Statale 106 o il Porto di Corigliano-Rossano e non ci devono essere altri tentennamenti o perdite di tempo inutili, ingiustificate e dannose per il territorio
Sen.ce Rosa Silvana Abate