Stasi: Enel non faccia come Ponzio Pilato

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ROSSANO La holding energetica “non faccia Ponzio Pilato”. Sono le parole con cui il consigliere comunale di Rossano Pulita, Flavio Stasi, replica a Enel invitandola a non lavarsi le mani della questione sollevata che riguarda l’assunzione di manodopera locale da parte delle ditte che si sono aggiudicate gli appalti. Manodopera locale che, ribadisce Stasi, è ancora troppo bassa. E non bastano le dichiarazioni della holding quando afferma di non poter interferire con l’autonomia gestionale e organizzativa delle singole imprese. “Apprezziamo la disponibilità al confronto e la celerità della risposta pubblica di Enel rispetto alle nostre sollecitazioni – afferma in una nota il consigliere Flavio Stasi – anche perché riteniamo che certi argomenti debbano essere affrontati pubblicamente, alla luce del sole.Andando al merito, tuttavia, quanto risposto rivela un ridimensionamento profondo dell’autorevolezza di un’Azienda che nel recente passato, invece, nel bene e nel male, risultava capace di assumersi responsabilità precise nei confronti dei territori ospitanti, in contesti anche ben più complessi. Oggi, invece, sembra che uno dei più importanti colossi energetici del mondo sia diventato d’improvviso provinciale, lasciandosi contagiare da quel “pilatismo” tipico di soggetti pubblici e privati ben più modesti e con cui, purtroppo, siamo abituati a relazionarci. Se non conoscessimo il prestigio e lo spessore di Enel, potremmo quasi credere a questa versione dei fatti, ma non è così. I responsabili aziendali sanno che la manodopera locale impiegata nelle attività connesse all’impianto di Rossano è scandalosamente residuale perché questo è stato il tema dell’incontro dello scorso agosto, e tale situazione, in un territorio che vive una disoccupazione drammatica, risulta beffarda e irrispettosa nei confronti dell’area che ospita l’impianto da decenni”. Da qui la richiesta di “impegni e regole precise che favoriscano l’impiego di manodopera locale e che soltanto il committente, cioè Enel, può disporre. Di tali presupposti – che sono stati già oggetto di discussione – per il momento non vediamo alcuna traccia. Così come non vediamo traccia dei criteri con cui si intende procedere per individuare la manodopera locale, criteri che devono iniziare ad essere trasparenti ed oggettivi, in questo come in tutti gli altri contesti”. Per quel che riguarda il progetto Futur-E “apprendiamo solo da Enel – prosegue Stasi – che esiste una commissione giudicatrice, addirittura già al lavoro, in cui è coinvolto anche il Comune, per cui suppongo si sia verificato qualche problema di comunicazione all’esterno: si tratterebbe della commissione responsabile di una questione cruciale per il presente ed il futuro dell’intero territorio. Non vorremmo che qualcuno l’avesse scambiata per una riunione di condominio con buffet. Anche da questo punto di vista serve uno slancio diverso dal passato, proprio per evitare di incorrere negli errori del passato: nel rispetto delle prerogative dell’Azienda e dell’opportuna riservatezza aziendale, si coinvolgano subito i territori in maniera aperta e costruttiva, evitando quella vecchia abitudine del progetto scelto nel chiuso delle stanze e calato dall’alto”.

(fonte: La Provincia di Cosenza)

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