Per cui voglio ringraziare coloro che con articoli, post sui social, espressioni artistiche ed altro, continuano ad insinuare, lasciar credere, distorcere. Credo che sia per noi il più grande attestato di stima che in questa fase avremmo potuto aspettarci: quello della paura elettorale dei nostri avversari.
Non certo paura di me, ovviamente, ma dell’idea che in questa campagna elettorale possa esserci un progetto di Città e di Governo credibile che sconfessi l’idea secondo la quale per vincere bisogna per forza accordarsi con chiunque porti qualche voto.
Questo è il terrore dell’intera classe dirigente che ci ha governato per decenni e che ora si ripresenta, in forme peggiori ed ancor più mediocri, con la maschera del civismo.
È evidente che nelle stesse coalizioni ci sono traditi e traditori, vittime e carnefici, guardie e ladri, partigiani e repubblichini, uniti esclusivamente da un calcolo strettamente elettorale, ed allora si prova ad insinuare che sia così per tutti, persino per noi. Pazienza: fa parte del gioco.
È il motto del “siamo tutti uguali”, del “c’è caos ovunque” che giustificherebbe tutto, che terrebbe a casa i disillusi, che bloccherebbe gli indecisi, che farebbe mancare il voto d’opinione al quale i nostri avversari hanno rinunciato in partenza, e l’unico sul quale abbiamo deciso di puntare noi. Se è stata la scelta giusta, saranno le libere elezioni a dircelo.
Una cosa è certa: fino al 26 aprile, cioè 30 giorni prima delle elezioni, noi non potremo competere con le corazzate che ci avversano. Non offriamo assessorati, postazioni di potere, lotti da edificare, magazzini da regolarizzare, strade da ostruire, parenti da sistemare, progetti da approvare, contratti da firmare eccetera eccetera eccetera. Da questo punto di vista, bisogna dirlo, siamo scarsetti.
Noi fino ad allora ci occuperemo e discuteremo con tutti, amici e nemici, elettori e candidati, di come il commissario sta mettendo mano al bilancio; di cosa sta facendo Enel per Sant’Irene; di come spendere i soldi liberati del depuratore; di come mettere mano al piano spiaggia; di come rendere efficiente e trasparente la macchina comunale; di come intercettare finanziamenti per l’agricoltura ed il turismo; di come offrire speranza ai giovani che sono rimasti ed a quelli che sono andati via; di come risollevare, anche dal punto di vista della qualità della rappresentanza democratica, un territorio sostanzialmente sotterrato da decenni di mediocrità anche nel modo di affrontare le campagne elettorali. E lo facciamo giorno per giorno, strada per strada, incontro per incontro.
Il resto, senza alcun mistero, lo lasciamo agli altri perché a noi interessa governare la Città, non solo vincere le elezioni. E se qualcuno pensa che da noi arriverà mai una censura, si sbaglia: sono per la libera manifestazione del pensiero, per la libertà di stampa e di opinione, sia quando queste mi favoriscono che quando mi sfavoriscono.
Anche questo fa parte del salto di qualità che intendiamo far fare alla nostra Città, visto che poi le storie, i percorsi, le scelte di ognuno di noi valgono molto più di qualsiasi parola detta o scritta.
Flavio Stasi
Portavoce della Coalizione Civica per Flavio Stasi Sindaco
(comunicato stampa)