Dall’incontro è emerso che l’Anas per l’anno in corso si appresta ad investire nel territorio calabrese circa «420 milioni di euro» di cui «300 milioni di euro saranno destinati per i lavori di manutenzione delle infrastrutture esistenti»; «30 milioni per le nuove opere da realizzare»; «90 per i lavori affidati ed in corso di cantierazzione». Nell’incontro, inoltre, l’Anas ha evidenziato che «lo stralcio di progettazione più avanzato è quello relativo al tratto tra Sibari e la città di Corigliano Rossano». Sul tratto in questione «è prevista una intensa ed efficace opera di manutenzione programmata».
Il Direttivo intende, quindi, evidenziare innanzitutto che per l’anno in corso saranno solo 90 milioni di euro le risorse destinate per i lavori affidati ed in corso di cantierizzazione tra cui vi è anche il Megalotto 3: un’Opera di fatto mai partita e sulla quale esistono importanti criticità. Non sono ancora stati identificati i terreni nei quali dovranno essere piantati gli ulivi secolari presenti sul tracciato di nuova realizzazione; non esiste ad oggi, tra Sibari e Roseto Capo Spulico neanche un Campo Base; persistono problemi e criticità con le aree demaniali; non c’è un operaio in giro; restano ancora oggi da ultimare gli interventi preliminari all’avvio dei lavori. Passerà anche il 2021 e sul Megalotto 3 i cittadini calabresi non vedranno un bel nulla.
Il Direttivo evidenzia, altresì, la volontà di Anas – da sempre denunciata dall’O.D.V. “Basta Vittime Sulla Strada Statale 106” – di voler investire nella tratta Sibari – Corigliano Rossano solo per realizzare una inutile e dannosa manutenzione della strada Statale 106 esistente quando, invece, sarebbe opportuno avviare un piano di investimenti per l’ammodernamento, mediante la costruzione di un tracciato ex novo in collina, che prolunghi il Megalotto 3 quanto meno fino alla terza città della Calabria utilizzando – visto che è possibile – i finanziamenti del Recovery Fund.
Spiace, infine, dover constatare che nel mentre nelle altre regioni del Sud e dell’Italia centro-settentrionale l’Ance si batte per la realizzazione di grandi opere strategiche ormai imprescindibili per lo sviluppo in Calabria i rappresentanti di questa prestigiosa Associazione esprimano «soddisfazione» per la realizzazione dei lavori di manutenzione delle infrastrutture esistenti e si limitano a chiedere semplicemente «il massimo coinvolgimento delle imprese locali». Tra un decennio, dopo che i 209 miliardi del Recovery Fund saranno stati già investiti, quello che resterà della Calabria e della Statale 106 saranno solo macerie (Comunicato stampa).
Organizzazione di Volontariato “Basta Vittime Sulla Strada Statale 106”