ALTO JONIO Cumuli di rifiuti ai margini della S.S. 106 lungo il tratto che attraversa l’Alto Jonio. Oltre che inadeguata a sopportare il massiccio traffico veicolare fatto soprattutto di Tir l’ex S. S. 106, oggi ribattezzata arteria europea E90, offre un’immagine davvero degradata dell’Alto Jonio. I suoi margini, infatti, come si evince dalle immagini, sono pieni di sacchetti di spazzatura che la trasformano in una discarica a cielo aperto per colpa di pseudo-cittadini, incivili e villani che, invece di effettuare la raccolta differenziata che si pratica in quasi tutti i paesi del Comprensorio, mettono tutto nei sacchetti che poi scaricano furtivamente. Oltre che disagiata e pericolosa la “strada della morte” è anche sporca e degradata e nessuno sembra accorgersi di quanto danno produce all’immagine di un territorio bello e selvaggio come l’Alto Jonio. La stessa Anas, infatti, si guarda bene dall’intervenire almeno di tanto in tanto per pulirla, né gli amministratori locali sentono il dovere di sollecitarne l’intervento. Ci ha pensato invece un noto ambientalista che la percorre giornalmente il quale ha immortalato sul web quello sconcio, che fornisce un’immagine plastica del degrado in cui versa una delle piazzole di sosta nel tratto Montegiordano-Rocca Imperiale. L’immagine si riferisce al tratto che è già stato adeguato alle quattro corsie con spartitraffico da cui, tra l’altro, si può ammirare uno scorcio incantevole, con a monte colline lussureggianti e a valle lo splendido mare Jonio e sullo sfondo il Castello Federiciano di Roseto. Una bella cartolina, dunque, che inviterebbe gli automobilisti a fermarsi e ad osservare il bel panorama se non ci fosse il deterrente di tanta “monnezza”. Per la verità non si tratta dell’unico tratto. Nei mesi scorsi, infatti, la cronaca ha registrato la vibrata protesta dei familiari del compianto calciatore Donato Bergamini che, facendo visita periodicamente alla stele del loro congiunto eretta in suo ricordo ai margini della S.S. 106 (nel territorio di Roseto) dove l’ex capitano del Cosenza trovò la morte, l’hanno trovata sommersa da cumuli di spazzatura che, a seguito di legittime proteste, l’Anas si è premurata di rimuovere. Lo stesso automobilista, per la verità facendo un po’ di confusione, ha commentato la foto sottolineando il fatto che proprio in quel tratto troneggia un autovelox che fa incassare al comune di Rocca centinaia di migliaia di euro all’anno una parte dei quali, secondo l’automobilista, potrebbe essere spesa per pulire la strada. In realtà pare non sia proprio così perché la pulizia, la manutenzione e il necessario decoro delle strade statali è competenza dell’Anas, fermo restando che i sindaci dovrebbero vigilare e, se necessario, farsi sentire.