di MARTINA FORCINITI
Già, perché in effetti a pagare il prezzo più alto dei rattoppi alla carlona che il Governo – una tantum – raffazzona sul nostro sistema viario sono proprio gli utenti.
E non è un caso che il degrado in cui versano le strade di quest’area faccia storcere il naso a ben più d’un pendolare, costretto com’è ogni giorno a votarsi al più benevolo dei santi per far ritorno a casa sano, salvo e magari non troppo stropicciato.
Eppure, con vie dell’aria e dell’acqua praticamente inesistenti, un trasporto su ferro pregiudicato dai tagli e dal declassamento e – tanto per non farci mancare proprio nulla – una rete stradale spezzata dai conflitti d’interesse e dalle infinite catene di morti sul groppone d’asfalto, la nostra Regione paga lo scotto di un isolamento a cui nessuno sembra voglia porre fine. Vittima, insomma, dell’assurda visione dell’uomo e piena di contraddizioni, se è vero che la sua infinita e non convenzionale bellezza deve far a pugni con la mala gestione.
In questo organico contesto di emergenza e tendenziale fragilità, si inserisce di prepotenza l’ennesimo, intollerabile schiaffo in faccia agli abitanti della Sibaritide.
E qui le chiacchiere stanno a zero, perché ormai la frittata è bell’è fatta. La Camera dei deputati, dopo aver svolto martedì 26 gennaio la discussione generale sul rilancio del Mezzogiorno, ha infatti approvato la mozione dell’Onorevole Dorina Bianchi, in cui la statale della morte non viene mai citata, e quella dell’Onorevole Stefania Covello, nella quale si parla solo di messa in sicurezza della strada statale 106 e non di ammodernamento. E rispedendo invece – e incredibilmente – al mittente la mozione presentata dall’Onorevole Sebastiano Barbanti in cui veniva chiesta l’istituzione di una commissione ministeriale sulla S.S. 106 e l’ammodernamento della strada, «atteso che i costi sociali dovuti alle vittime, ai feriti e ai sinistri costa allo Stato certamente di più rispetto alla realizzazione di una strada nuova e moderna a quattro corsie, due per ogni senso di marcia e spartitraffico centrale». E poi c’è l’immancabile beffa della nostra deputazione, perché questa politica, se qualcuno non la corregge, dovremo continuare a pagarla noi calabresi.
Già, perché solo due deputati hanno votato favorevolmente la mozione di Barbanti: lui stesso e l’Onorevole Roberto Occhiuto di Forza Italia.
Sei gli Onorevoli assenti: Ferdinando Aiello, Rosy Bindi, Nicodemo Oliverio (Partito Democratico), Alfredo D’Attorre (Sinistra Italiana), Giuseppe Galati (Gruppo Misto) e Jole Santelli (Forza Italia). E, nientepopodimeno, sono ben 12 gli Onorevoli Deputati contrari alla mozione: Francesco Bruno (Gruppo Misto), Domenico Battaglia, Vincenza Bruno Bossio, Bruno Censore, Stefania Covello, Ernesto Magorno, Nicola Stumpo (Partito Democratico), Federica Dieni, Dalila Nesci, Paolo Parentela (Movimento 5 Stelle), Dorina Bianchi e Rosanna Scopelliti (Nuovo Centro Destra). Così quei progetti fatti, una volta tanto, per stanziare pacchetti di risorse e investimenti a buon rendere per questo sfasciatissimo quartiere d’Italia, vengono gettati alle ortiche proprio da chi, con le valigie zeppe di voti, è approdato in quel di Roma al grido di W il Sud!
Ma, col senno di poi, davanti a una classe politica spaccata su ogni fronte, che tante promesse fossero solo specchietti per le allodole, un po’ – forse –, ce lo dovevamo aspettare.