CORIGLIANO ROSSANO • «Sulla statale 106 ci sarebbero fiumi di parole da dire, proteste da attuare, senza farsi trattare da cittadini di serie B e con l’anello al naso. Fa specie, però, che per le responsabilità del sindaco e della sua amministrazione comunale, Anas ignori la città più grande della provincia e convochi una conferenza stampa per illustrare le ipotesi di tracciato del tratto Sibari-Rossano a Trebisacce».
Il dirigente nazionale di Fratelli d’Italia, Ernesto Rapani, riprende una delle sue tante battaglie condotte negli anni.
«Il primo cittadino – dice Rapani – non sente la benché minima necessità di confrontarsi col Consiglio comunale sull’argomento. Ci risulta che dalle opposizioni consiliari stiano giungendo più volte inviti ad affrontare una delle grandi vertenze territoriali nel luogo preposto, l’assise civica. Viceversa Stasi se ne va in giro come sempre in solitaria, partecipa alla conferenza dei servizi promossa da Anas stanca di aspettare una risposta dal Comune di Corigliano Rossano, e lo fa senza essersi confrontato con nessuno, con la solita arroganza che lo contraddistingue. Immaginando di essere il re dell’universo, il “nostro” sindaco decide per tutti e ipoteca il futuro del territorio, dei nostri figli e dei nostri nipoti, con una semplicità disarmante. È evidente che a metà mandato non si è reso ancora conto di dove si trovi e quale sia il reale compito affidatogli dai cittadini».
«E invece siamo ancora qui ad invitare al confronto il piccolo oligarca. Un’amministrazione capace avrebbe dovuto avvertire il senso di responsabilità di informare la città, aprendo tavoli di confronto, forum, con associazioni di categoria, ma continua a cantarsele e suonarsele da sola, immersa com’è a risolvere beghe e mal di pancia nel tentativo di reggere fino alla fine e a crogiolarsi da l’emanazione diretta del sindaco santone. Peccato – conclude Ernesto Rapani – che Stasi stia sprecando tutte le occasioni che la fusione gli ha servito involontariamente su un piatto d’argento. La fusione serve a progettare il futuro del territorio ed invece risulta essere un super potere sprecato nelle mani del sindaco». (comunicato stampa)
«Il primo cittadino – dice Rapani – non sente la benché minima necessità di confrontarsi col Consiglio comunale sull’argomento. Ci risulta che dalle opposizioni consiliari stiano giungendo più volte inviti ad affrontare una delle grandi vertenze territoriali nel luogo preposto, l’assise civica. Viceversa Stasi se ne va in giro come sempre in solitaria, partecipa alla conferenza dei servizi promossa da Anas stanca di aspettare una risposta dal Comune di Corigliano Rossano, e lo fa senza essersi confrontato con nessuno, con la solita arroganza che lo contraddistingue. Immaginando di essere il re dell’universo, il “nostro” sindaco decide per tutti e ipoteca il futuro del territorio, dei nostri figli e dei nostri nipoti, con una semplicità disarmante. È evidente che a metà mandato non si è reso ancora conto di dove si trovi e quale sia il reale compito affidatogli dai cittadini».
«E invece siamo ancora qui ad invitare al confronto il piccolo oligarca. Un’amministrazione capace avrebbe dovuto avvertire il senso di responsabilità di informare la città, aprendo tavoli di confronto, forum, con associazioni di categoria, ma continua a cantarsele e suonarsele da sola, immersa com’è a risolvere beghe e mal di pancia nel tentativo di reggere fino alla fine e a crogiolarsi da l’emanazione diretta del sindaco santone. Peccato – conclude Ernesto Rapani – che Stasi stia sprecando tutte le occasioni che la fusione gli ha servito involontariamente su un piatto d’argento. La fusione serve a progettare il futuro del territorio ed invece risulta essere un super potere sprecato nelle mani del sindaco». (comunicato stampa)