La mia passione per la politica non è mai finita, ma è aumentata giorno dopo giorno, sempre partendo dal presupposto che occorre mettere il cittadino al primo posto. E questo i miei sostenitori lo sanno! Anche perché, diversamente, non avrei riportato quel ragguardevole risultato, alle scorse elezioni regionali, dopo oltre un decennio di assenza dalla scena. Intendo tutelare la mia immagine e l’immagine di chi si è speso e continua a spendersi per non vedere questa città finita. E annuncio perfino querele contro chi tenta (invano) di offuscare l’immagine di persone perbene. La politica si fa mettendosi in gioco. E se le opposizioni che siedono in Consiglio comunale lottano non perché sono spinte da un senso di avversione incondizionata ma perché evidentemente questa azione amministrativa non piace e non soddisfa, anche noi movimenti civici, insieme al popolo, abbiamo il diritto di dire la nostra e di richiamarvi al vostro dovere di responsabilità istituzionale. Pertanto, cari consiglieri dell’area di Corigliano, sappiate che non è mostrando l’ordinario che il popolo vi riconoscerà lo straordinario! Un consigliere difende accanitamente la comunità che lo ha eletto e non l’abbandona. Anzi, quando sorgono i disservizi è in prima fila a metterci la faccia e l’impegno. Tutto questo voi non lo avete fatto! E il popolo ve ne fa – a ragione – una colpa! E se pensate che queste voci siano solo l’eco di sentimenti di invidia e rancore vi sbagliate. La realtà è sotto gli occhi di tutti. E da essa non si scappa né si prescinde!
Illustrissimi consiglieri dell’area coriglianese, che siete alla guida di questa città, superate la vanagloria e dedicatevi al popolo, ascoltandone i bisogni, le lamentele, le critiche e finanche il turpiloquio. Perché il popolo ha sempre ragione ed ha sempre diritto di manifestare il pensiero. Noi che facciamo politica siamo dei semplici servitori. Non ci fregiamo di titoli né di incarichi. Lavoriamo per la collettività. Questo è il senso della politica. Dunque, vi esorto e lo farò sempre, ad avere rispetto per le categorie sociali, soprattutto per quei professionisti che, in questo particolare momento storico, sono alle prese con la lotta al Coronavirus, e che chiedono solo di poter lavorare bene e in maniera adeguata alla concitata situazione; per gli abitanti delle frazioni e delle contrade, alle prese con disagi che potremmo definire di epoca medioevale; per i cittadini in serie difficoltà economiche, che si vedono recapitate inopportune cartelle di pagamento; per gli esercenti i servizi della ristorazione e dei bar, affinché queste terrificante crisi non li porti al collasso; per la pubblica sicurezza, affinché la malavita veda sradicate le proprie radici dalla comunità sociale. Per tutto questo vi chiedo, insieme a tutta la popolazione, solo una cosa: impegnatevi! (Comunicato stampa).
Pasqualina Straface