Un’azione di tentata estorsione ha portato all’arresto del presunto esponente della ‘ndrangheta, Salvatore Morfò, 65 anni, a cui è stato notificato un provvedimento giudiziario applicativo della misura cautelare agli arresti domiciliari. L’operazione è stata condotta dai poliziotti della Squadra giudiziaria del Commissariato di Corigliano Rossano diretto dal vicequestore Giuseppe Zanfini.
La vicenda ha suscitato scalpore per il particolare contesto in cui si è verificata l’estorsione. Infatti, la vittima non è stata un imprenditore o un commerciante, ma il dirigente del Comune di Corigliano Rossano, Francesco Castiglione, 55 anni, ingegnere.
Morfò, accompagnato da suo figlio Domenico, si è recato nell’ufficio del dirigente Castiglione qualche tempo fa per protestare contro l’avvio della procedura di decadenza della concessione demaniale in capo alla sua figlia, relativa al lido balneare di famiglia “La balera”, situato in una parte centrale del Lungomare di Sant’Angelo. Durante l’incontro, sembra che Morfò abbia minacciato il dirigente Castiglione.
Il dirigente pubblico ha denunciato l’accaduto alla polizia, fornendo tutti i dettagli relativi alla complicata vicenda amministrativa. Ciò ha portato all’apertura di un’indagine da parte della Procura di Castrovillari, culminata nell’emissione del provvedimento di arresto a carico di Morfò.
Il lido “La balera” aveva subito un sequestro da parte della Guardia costiera a causa di alcune opere abusive effettuate sull’area demaniale concessa. Tuttavia, recentemente, le opere abusive erano state demolite, e la famiglia Morfò aveva espresso l’intenzione di riaprire l’attività. Ora, con l’arresto, la situazione è destinata a cambiare, e il procedimento di decadenza della concessione demaniale potrà continuare il suo corso. Il Comune di Corigliano-Rossano cercherà di garantire il rispetto delle leggi e delle normative riguardanti la gestione del lido “La balera”.