I FATTI I fatti risalgono al 10 febbraio 2018, quando il 38enne Pietro Laurenzano è stato ferito a coltellate nel corso di una lite. A Paolo Laurenzano si contesta di aver colpito il fratello repentinamente e ripetutamente con un coltello da cucina della lunghezza complessiva di 37 cm, avente lama in acciaio di 25 cm, con la chiara intenzione di ucciderlo in considerazione del numero e della violenza con cui sono stati inferti i colpi e della notevole capacità offensiva del mezzo utilizzato. L’accusa è di aver compiuto atti diretti in modo non equivoco a cagionare la morte del trentottenne, che ha riportato lesioni consistite in “vasta ferita da taglio coscia sinistra, ferita da taglio polpaccio sinistro, secondo e terzo dito mano sinistra”.
LE INDAGINI Nell’immediatezza dei fatti, sul posto è intervenuto il personale dell’Aliquota Radiomobile del Comando Compagnia Carabinieri di Rossano. I militari hanno constatato la presenza dell’aggressore e della vittima, che ancora perdeva copiosamente sangue dalla gamba sinistra, nonché numerose macchie e pozze di sangue a terra. I carabinieri hanno sentito sul luogo una sorella dei due, giunta dopo l’aggressione, hanno proceduto al sequestro dell’arma del delitto ed effettuato i rilievi fotografici. Sono stati prelevati anche alcuni indumenti del 34enne, quali il pantalone, la cintura e le scarpe, intrisi del sangue della vittima.
IL PROCESSO Dinanzi al Tribunale di Castrovillari in composizione collegiale si è celebrata la prima udienza dibattimentale a carico di Paolo Laurenzano, nel corso della quale sono stati escussi i primi testi indicati dalla pubblica accusa. Al termine dell’udienza l’Avv. Francesco Nicoletti ha richiesto per il proprio assistito la revoca della misura cautelare alla quale era sottoposto; richiesta accolta dal Tribunale, che ha disposto la remissione in libertà di Laurenzano con obbligo di presentazione alla P.G.
(comunicato stampa)