Accadimenti come quello che recentemente ha investito tragicamente il centro Italia riportano all’attenzione pericoli più volte segnalati ma spesso sottovalutati. Come per esempio quelli segnalati dal rapporto Barberi (il cui titolo è “Censimento di vulnerabilità degli edifici pubblici strategici e speciali nelle regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia e Sicilia Orientale”) che già dal lontano 2000 mette a nudo una Calabria e, in particolare, un Cosentino ad alto rischio per ciò che riguarda la tenuta degli edifici pubblici in caso di terremoti. A Corigliano, su 113 strutture controllato, solo 9 necessitano di sorveglianza costante: una percentuale confortante, se non fosse che fra gli edifici figura niente di meno che l’Ospedale Compagna. A Rossano e Cassano le percentuali salgono rispettivamente al 25% e al 32%.