L’Italia dei 1.000 campanili, solidale e generosa, si mobilita per essere vicina concretamente alle popolazioni colpite dal terremoto. E parte proprio dai paesi più piccoli di cui è costellato l’Alto Jonio la gara di solidarietà verso quei piccoli paesi che, impegnati a difendere la propria identità storica e culturale, rischiano di essere cancellati dalla carta geografica da un sisma devastante che si è accanito proprio contro paesi minuscoli carichi di storia e di tradizioni popolari, come per esempio Amatrice. Il primo paese a mobilitarsi per una raccolta fondi è stato Rocca Imperiale dove il sindaco Ranù ha mobilitato la Misericordia e lo staff de “Il Federiciano” per sostenere le popolazioni colpite dal terremoto attivando una raccolta fondi allertando un gazebo in Piazza Giovanni XXIII. Da Rocca a Nocara, dove il sindaco Trebisacce, oltre a promuovere una gara di solidarietà, ha scritto una bella lettera al sindaco di Amatrice Sergio Pirozzi per esprimere vicinanza e solidarietà. «Oggi più che mai – ha scritto il sindaco di Nocara – Amatrice e gli altri piccoli comuni devastati dal sisma non possono essere “comuni dimenticati”. Le Istituzioni – ha aggiunto Trebisacce – devono perciò porre in essere tutte le iniziative necessarie per ridare dignità alle popolazioni locali ferite gravemente dal terremoto che si è accanito contro di loro». Ma la gara di generosità, grazie anche alla forza del web, ha contagiato tutti i paesi dell’Alto Jonio che hanno intrapreso una vera e propria gara collettiva raccogliendo fondi e destinando una valanga di beni primari alla Confraternita Misericordia di Trebisacce, sempre pronta a soccorrere le popolazioni colpite da calamità naturali. Da segnalare infine l’iniziativa della “UIL Servizi” di Trebisacce che ha deciso di raccogliere beni primari presso la propria sede di Viale Europa e quella del Circolo del PD di Villapiana che, invitando tutti a mettere al bando le chiacchiere ha proposto di associare una raccolta fondi agli eventi in programma in questi giorni.