Test sierologico. Appello della Straface al Comune di Corigliano Rossano

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“Non passa giorno, ormai, nel quale non si legga o si ascolta, da svariati comuni d’Italia, l’iniziativa assunta dalle locali Amministrazioni: effettuare i test sierologici alle categorie lavorative più esposte (operatori sanitari, dipendenti comunali, Forze dell’ordine, esercenti e dipendenti commerciali, farmacisti, medici di base, operatori ecologici, ecc.) e alle rispettive popolazioni, almeno iniziando da tutti quei cittadini che, in modo spontaneo, si dicono interessati a sottoporsi al predetto test. È questo, infatti, un modo per affrontare con interventi concreti la cosiddetta ‘fase 2’, come evidenziato e proposto nelle ultime ore da chi ha titoli e competenze per esprimersi a ragion veduta sulla questione, come la Federazione Italiana Medici di Famiglia”.

È quanto dichiara l’ex sindaco di Corigliano, Pasqualina Straface, rappresentante del Movimento del Territorio, intervenendo in merito ad una questione molto attuale e oggetto di dibattito.

“Abbiamo appreso dagli organi d’informazione la decisione dell’Azienda sanitaria provinciale di Cosenza di acquistare 300 kit monouso per i test sierologici, dei quali già 60 sono stati effettuati nei confronti di altrettanti operatori sanitari del 118 di Cosenza, risultati fortunatamente tutti negativi; kit composti di pungidito e cassettina reagente distribuiti a breve anche nei presidi ospedalieri Spoke di Corigliano-Rossano e Paola-Cetraro e in tutti quelli ove sono presenti tende pre-triage, utili strumenti per monitorare la situazione. Come abbiamo anche appreso – prosegue la Straface – l’iniziativa assunta in tale direzione da Comuni a noi territorialmente vicini, ad esempio Villapiana, che hanno provveduto ad acquistare i medesimi kit per effettuare test sierologici alle categorie più esposte nonché a tutti i cittadini interessati a sottoporsi al medesimo test. Come evidenziato dalla stessa Asp, infatti, a differenza degli ormai noti “tamponi”, esame di laboratorio che serve per individuare la presenza del coronavirus all’interno delle mucose respiratorie, che però sono più difficili da “processare” e con tempi molto più lunghi, i test sierologici sono rapidi, di facile esecuzione – una puntura sul dito, tre gocce di sangue e 8 minuti di attesa – e individuano tutte quelle persone che sono entrate in contatto con il virus. Mentre i primi forniscono un’istantanea sull’infezione, i secondi “raccontano” la storia della malattia. Attraverso questi strumenti è possibile andare ad individuare gli anticorpi prodotti dal nostro sistema immunitario in risposta al virus. Ecco il perché del nostro appello al Comune di Corigliano Rossano di seguire tale indicazione, consentendo a tutti i cittadini di potersi spontaneamente sottoporre al test sierologico per iniziare ad affrontare al meglio e con maggiore serenità la ‘fase 2’ che, a detta degli esperti, sembra essere ormai alle porte”. (comunicato)

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