“L’assenza di una strategia della Città e dell’intero territorio, nel corso di un ventennio, ci ha enormemente danneggiato. E l’adesione del comune di Rossano al progetto del Gruppo di Azione Costiera (GAC) che fa capo a Cariati, piuttosto che a quello che vede insieme Crotone, Cirò, Corigliano, Trebisacce e tanti altri Comuni, ne è la riprova”.
A dichiararlo è Tonino Caracciolo, del Gruppo #RossanoFutura.
“Ad una destra incapace, demagogica e affetta da cannibalismo e familismo ha fatto riscontro una sinistra progressivamente subalterna ai poteri forti della politica regionale ed incarnata da figure deboli e, talora, da noti faccendieri servi dei potentati interni al PD ai quali va imputato il fallimento dell’ esperienza autorevolmente incarnata dal Sindaco Filareto compromettendo in tal modo e definitivamente le prospettive di un cambio di passo a Rossano.
Le vicende elettorali ultime sono esemplari. Il PD scende al minimo storico e gli imbecilli cantano vittoria; avanzano al suo interno i portatori di voto di scambio e si fa finta di niente fino al punto di ignorare le rimostranze di una giovane ed onesta consigliera costretta, dal silenzio assordante e complice dei vari Magorno, Guglielmelli e Madeo, a dissociarsi dal gruppo consiliare del PD, prima, e dalla maggioranza di governo nell’ultima seduta consiliare.
A nulla valgono oggi le condivisibili alzate di testa del sindaco Mascaro che cerca di divincolarsi dall’abbraccio mortale dei soliti coraggiosi pronti a tutti i cambiamenti ed ai mutamenti di casacca pur di impadronirsi della Città.
Giungono purtroppo al capolinea una Città, un territorio, un elettorato incapaci di dare vita e corpo ad una classe dirigente seria ed autorevole. Scontando anni di accumulo di demagogia, populismi vari, clientelismo spinto fino ai reati del voto di scambio e corruzione che, purtroppo bisogna dirlo, restano sempre impuniti. Nonostante le nostre denunce.
E’ per tutto questo che continuiamo a scontare e pagare i disastri di una macchina amministrativa ormai incapace anche della pur minima gestione delle cose correnti.
La coalizione che regge il Sindaco Mascaro ha mostrato da subito i limiti di un accordo di potere, benedetto dai potentati che stanno distruggendo il PD e dai soliti noti e coraggiosi di FI maldestramente mascherati, che tentano di limitare la sua autonomia fino al punto di porre veti persino alla nomina di un assessore che, al di là di legittime riserve politiche, è noto portatore di competenze ed esperienza o di avanzare, qualche ex amministratore noto politico di mestiere, pretese assurde zittite dal Sindaco in pieno Consiglio Comunale.
E’ da questo coacervo di vicende che deriva la totale assenza di peso politico di Rossano dentro e fuori dal territorio della sibaritide.
Cambia il mondo e noi restiamo al palo, magari a litigare sul GAC o sul GAL, cioè sulle briciole trascurando la necessità di un accordo di Programma o di un APQ sulla grande questione della riconversione del sito ex industriale dell’ENEL in corso di smantellamento, si badi bene, già dal 2011, cioè da ormai cinque anni senza che nessuno abbia fiatato o pensato alla necessità di far dichiarare Rossano area di crisi.
Forse possiamo lavorare sui grandi problemi e sul dramma dei nostri figli già partiti o pronti a partire. Forse, se ci spogliamo delle bandiere e dei vessilli, dei simboli che ci dividono, pur mantenendo ciascuno di noi la sua identità politica e la sua appartenenza, se ci mettiamo intorno ad un tavolo per affrontare i nostri drammi quotidiani, forse apriremo un barlume di speranza. E qui occorre che siano i Sindaci a dar vita ad un forte movimento di lotta, proteste e governo che, assumendo obiettivi chiari e condivisibili e liberi da vincoli di sudditanza politica, avranno sicuramente il nostro sostegno.
Di tutto questo vogliamo discutere con la città.