Il territorio della Sibaritide o dello jonio – cosentino, che dir di voglia – dice Tonino Russo segretario UST CISL Cosenza – continua ad essere bistrattato ed isolato. Questa volta proprio fisicamente, se si considerano le difficoltà che hanno i cittadini di questa zona ad arrivare a Cosenza, oppure ad imboccare gli svincoli della Salerno – Reggio Calabria. In questi giorni risultano chiusa la SP 197 (diga di Tarsia) e sono fermi i lavori della SS 534 (Cammarata-degli Stombi) che offre agli automobilisti un percorso alternativo parallelo che altro non è che una mulattiera a due corsie, in cui lo scorrimento è davvero lento. La SP 197 era stata chiusa inizialmente per 40 giorni a partire dal 18 febbraio per dei lavori che riguardavano una serie di attraversamenti e dei tombini. Ora la chiusura è stata prorogata di altri 50 giorni (ordinanza n. 17 del 31 marzo). La SS 354 doveva essere completata entro il 31/12/2015 ma i lavori di completamento sono stati prorogati al marzo 2017. Se a questo aggiungiamo che ci sono dei lavori anche nei pressi della galleria autostradale di Cosenza Sud, su un tratto di autostrada già completato da tempo, dove salta spesso l’asfalto e si transita solo su un senso di marcia, la frittata è fatta. Un cittadino della Sibaritide ormai impiega quasi due ore, salvo imprevisti, per raggiungere il capoluogo. Se si associa poi che sta per iniziare la stagione turistica e che la due arterie permettono l’accesso all’autostrada Salerno-Reggio Calabria, bene si comprende quali difficoltà avranno i turisti, i visitatori, gli operatori commerciali a scendere nella Sibaritide. Per gli operatori turistici e commerciali della Sibaritide se la situazione dovesse permanere in questo stato sarebbe una iattura. Perché nessuno controlla la dilazione dei tempi di questi lavori? Perché non si pensa mai ad un percorso alternativo decente che non penalizzi i cittadini? Perché gli enti che appaltano i lavori non pensano che un intero territorio che cerca di vivere di turismo e agricoltura ha enormi difficoltà per imboccare l’autostrada. Noi facciamo appello alla Forze dell’Ordine, al Prefetto di Cosenza, alla Magistratura e agli Enti preposti affinché facciano i dovuti solleciti ed eliminino questi disservizi che stanno fiaccando l’economia e i cittadini di un intero territorio.