Trasporti, mobilità, diritti. Come troppo spesso sta accadendo, non manca giorno nel quale non si evidenzino le carenze del territorio o quei sacrosanti diritti brutalmente scippati, in nome di quella tanto sbandierata spending review che non produce risparmi, ma che si ripercuote sulla testa dei cittadini come una mannaia.
Un tempo la mobilità, era un diritto. Oggi si è trasformato in un problema. Nessun treno a lunga percorrenza, qualche convoglio per il traffico pendolare e sempre in orari sballati rispetto alle esigenze di scuole, uffici e, quando va bene, degli aerei che partono e arrivano all’aeroporto di Crotone.
Proprio in questi giorni, Noi Giovani del Fare a supporto della candidatura a sindaco di Giuseppe Caputo, abbiamo avuto numerosi colloqui con molti pendolari, proprio per tentare di comprendere quali siano i problemi che gravano su chi viaggia, giornalmente, per lavoro o studio.
Ebbene, abbiamo ascoltato un coro di problemi. Partendo dalla vetustà delle littorine anni ’60, sudice ed inabitabili, soprattutto d’estate, la più grande delle questioni è rappresentata dagli orari. Giungere in tempo a lavoro a Crotone o Catanzaro risulta un’impresa titanica. Quei pochi convogli che viaggiano sono sempre “fuori orario”. Partono o arrivano presto, o troppo tardi. Eppure basterebbe poco per risolvere il problema. Basterebbe che la nostra classe politica dirigente si facesse carico della questione, andando a sensibilizzare la Regione, sotto la cui competenza ricadono i trasporti, e quindi Trenitalia.
Un appello lo rivolgiamo anche al presidente della Regione, il quale, da presidente della Provincia di Cosenza si era impegnato molto sul progetto di metropolitana leggera di superficie da Sibari a Crotone. Anche in questo caso basterebbe poco: elettrificare la linea e dotarla di treni veloci, come quelli che purtroppo siamo abituati a utilizzare solo al nord. In 40/50 minuti, con 4 fermate, si potrebbe raggiungere l’aeroporto di Crotone in tempi europei. I romani per giungere a Fiumicino ci impiegano un’ora, i milanesi per arrivare a Malpensa, anche di più. Ed allora, perché noi non possiamo vantare questo diritto? Oliverio si svegli dal letargo nel quale è caduto e si ricordi di tutte le promesse fatte a questo territorio. Partendo da quei treni Swing tanto sbandierati ma sempre fermi e fuori orario, e dando ascolto all’associazione “Pendolari 106”, composta da giovani che quotidianamente vivono sulla loro pelle questi disagi, quando la Regione finalmente affronterà questi problemi.
Un capitolo a parte lo merita la stazione dei pullman da ricavare nella riqualificazione del piazzale adiacente alla stazione ferroviaria. Se ne parla da anni: confort e servizi per chi viaggia con le ormai decine di pullman giornalieri è il minimo per una società degna di tal nome. Per questo sosteniamo con forza la “stazione dei pullman” inserita fra le tante priorità del progetto elettorale di Giuseppe Caputo. Che noi sosteniamo perché uomo del “fare” e perché convinti che saprà “fare”.