Ha parlato del progetto per il risanamento dei centri storici con particolare riferimento a quello di Cassano centro con il vice ministro Riccardo Nencini, Gianni Papasso, al quale ha sottoposto anche il progetto per la creazione dei sottopassi a Sibari adeguando quelli già esistenti che collegano al centro di Lattughelle e più in particolare perché fungono da collegamento con il Parco Archeologico di Sibari. Per il sindaco di Cassano, occorre, innanzitutto, «eliminare lo stato di pericolo e i disagi che si verificano in corrispondenza del sottopasso ferroviario di Lattughelle, popolosa contrada del Comune di Cassano, non idoneo alla viabilità della zona, a causa delle sue ridotte dimensioni sia in altezza che in larghezza, causando serie difficoltà alla circolazione stradale, non essendo transitabile da alcuni veicoli. I mezzi di soccorso, come quelli dei Vigili del Fuoco, non riescono, infatti, ad attraversarlo, rendendo difficoltose le manovre di soccorso in caso di emergenza».
Papasso ha anche incontrato il direttore generale dell’Anas, Stefano Liani per discutere sul progetto dello svincolo di Sibari, della nuova accessibilità al Museo archeologico della Sibaritide. Nella discussione si è posto l’accento anche sulla realizzazione delle opere compensative riguardanti la nuova 106 jonica e in particolare del progetto del lungomare di Sibari, del collegamento tra il centro servizi di Sibari centro e la statale 106 e la copertura del canale antistante la nuova Chiesa di Sibari.
Altra tappa a Palazzo Madama dove ha incontrato il senatore Enrico Buemi membro socialista della commissione parlamentare antimafia e al Ministero degli Interni per sollecitare la possibilità di riprendere il finanziamento destinato al campetto di calcio a 5 di Bruscate.
«L’impegno a risolvere i problemi della collettività – ha dichiarato il sindaco Gianni Papasso – è sempre al primo posto per l’amministrazione comunale che sta lavorando alacremente in tutte le direzioni cercando di sanare il gap avvenuto con la pausa amministrativa.
La macchina è rimasta ferma troppo a lungo e abbiamo dovuto oliare gli ingranaggi per farla ripartire. Il nostro impegno verso la creazione di infrastrutture è necessario per permettere al territorio di uscire dal potenziale isolamento in cui si trova e che essendo un territorio a vocazione turistica può permettere una vera e propria impennata per farlo decollare».
Fonte: La Provincia di Cosenza