Un’ ondata di decessi da COVID-19 ha colpito l’unità operativa del presidio ospedaliero “Nicola Giannettasio” di Rossano nelle ultime 48 ore, gettando un’ombra di tristezza sulla comunità locale. Tre soggetti, con età compresa tra i 63 e i 91 anni, hanno perso la battaglia contro il virus, mentre un quarto paziente sta lottando per la sopravvivenza, dipendendo da un respiratore artificiale. Questi tre pazienti deceduti includono un uomo di 63 anni proveniente da San Giovanni in Fiore e due residenti di Corigliano Rossano, rispettivamente di 82 e 91 anni. Nonostante gli sforzi instancabili degli operatori sanitari e le cure mediche applicate, il COVID-19 si è dimostrato un avversario implacabile. Ciò che rende queste tragedie ancora più sconcertanti è il fatto che tutti e tre i pazienti avevano ricevuto le dosi del vaccino. Questi decessi sollevano legittime preoccupazioni sull’efficacia delle vaccinazioni contro le varianti del virus e sottolineano la vulnerabilità delle persone anziane e di coloro con comorbilità. Nel frattempo, il quarto paziente, anch’esso residente a Corigliano Rossano, è in una situazione critica e sta ricevendo tutte le cure necessarie per combattere l’infezione.
L’unità operativa di Corigliano Rossano aveva recentemente aumentato il numero di letti disponibili da 10 a 14 nel corso del mese di settembre. Tuttavia, durante lo stesso periodo, è stato necessario ridurre il personale infermieristico di una unità. Questa situazione mette in evidenza le difficoltà affrontate dagli ospedali nel tentativo di bilanciare la crescente richiesta di cure con risorse limitate.È essenziale ricordare che, nonostante l’efficacia delle dosi vaccinali nel ridurre i rischi di sviluppare forme gravi di COVID-19, il virus rimane una minaccia per le persone più fragili, come gli anziani e coloro con condizioni di salute preesistenti.