Inaugurato per la sua piena fruibilità, con una partecipata e sobria cerimonia, il Parco archeologico di Broglio porta il sito Enotrio ad unirsi al ricchissimo patrimonio archeologico della Calabria. Un Parco archeologico, posto su un pianoro che spazia dalle montagne del Pollino alla Piana di Sibari, oggi ricco di riproduzioni e di pannelli didattici innovativi che lo rendono pienamente fruibile al visitatore che può ammirare le fortificazioni dell’acropoli, il magazzino delle giare per l’olio, i resti di una forgia per il ferro ed un antico forno, oltre alla “casa centrale”, ricostruita al vero per dimostrare l’imponenza dell’architettura in legno e terra battuta degli Enotri. La visita guidata al Parco, ha anticipato il taglio del nastro e l’inaugurazione ufficiale del sito. Vi hanno provveduto il delegato comunale alla cultura, Caterina Violante, il sindaco di Trebisacce Francesco Mundo, l’archeologo Alessandro Vanzetti, progettista scientifico del Parco, il presidente della Regione Calabria Mario Oliverio ed il soprintendente Francesco Di Gennaro. Una conferenza ha poi presentato ed illustrato il sito, grazie agli interventi programmati dell’assessore Filippo Castrovillari, del sindaco Mundo, di Vanzetti, dell’architetto Angelo Ruggio, direttore dei lavori, di Tullio Masneri, presidente dell’Associazione per la Storia e l’archeologia della Sibaritide, cui è affidata la gestione del Parco, del soprintendente Di Gennaro e del presidente Oliverio. Dalla conferenza è emersa la ferma convinzione che il Parco sia destinato a diventare, per come riferito da Mario Oliverio, “un grande attrattore turistico e culturale”, che sarà oggetto, per come assicurato dal sindaco Mundo “di tutela e valorizzazione per un sempre maggiore utilizzo come proposta turistico-culturale da mettere in rete con gli altri siti del comprensorio, a cominciare da Sibari “. “Broglio – ha detto il Soprintendente di Gennaro – è l’esempio positivo di come i beni culturali si saldano al territorio”. L’archeologo Vanzetti ha ripercorso le varie campagne di scavo e le straordinarie scoperte che di anno in anno hanno contribuito a ricostruire la storia di Broglio. Il villaggio di Broglio fu abitato in continuità per quasi 1000 anni, durante le età del Bronzo e del Ferro, circa dal 1.700 a.C. al 720 a.C., e fu abbandonato in corrispondenza con la fondazione della colonia greca di Sibari, al centro della Piana. Nel corso della lunga successione di generazioni, case, magazzini e infrastrutture furono ricostruite più volte sui terrazzamenti della piccola altura detta dell’acropoli, da dove si dominano la pianura e la costa, con un panorama straordinario. La scoperta del sito archeologico avvenne nel 1978, grazie alle ricerche di Renato Peroni e Andrea Cardarelli, dell’Università di Roma “La Sapienza”, e nel 1979 iniziarono immediatamente gli scavi, che da allora sono durati quasi ininterrottamente fino a oggi. La fase più importante testimoniata a Broglio è quella definita Bronzo recente (circa 1.300-1.150 a.C.), quando si dispiegarono i rapporti con i navigatori provenienti dai palazzi micenei della Grecia, cantati da Omero nell’Iliade e nell’Odissea.
(fonte La Provincia)