TREBISACCE. Oltre 3 chilometri di percorso alternativo per coprire la distanza di 300 metri per la perdurante chiusura di via Craxi bloccata e transennata nel disinteresse generale da oltre nove mesi. E, cosa anomala e paradossale, con lavori che, appena iniziati, si sono subito bloccati senza però ripristinare il transito. Tanti ne devono percorrere – anche più volte al giorno – per raggiungere la Marina, i residenti del centro storico di Trebisacce, gli utenti degli esercizi commerciali che risultano da mesi pesantemente danneggiati e quanti, per ragioni sanitarie, devono raggiungere il presidio ospedaliero o le scuole di ogni ordine e grado. Per non parlare della perdita di tempo prezioso a cui va incontro il 118 quando è chiamato in causa per far fronte alle emergenze sanitarie.
Dopo la presunta mancanza di alcuni “nulla osta” da parte del Ministero e di altri enti sovra-comunali, si è cercato di addossare la colpa all’Enel che avrebbe tardato a disattivare un cavo elettrico. Tutto è possibile, ma ora pare che la compagnia elettrica abbia provveduto già da diversi giorni e, nonostante questo, né sono ripresi i lavori, né sono state rimosse le transenne e riattivato il traffico.
Anche la lodevole iniziativa intrapresa giorni addietro dall’Assopec (associazione operatori economici e commerciali) di Trebisacce in difesa dei propri associati e più in generale dei cittadini del centro storico, non ha riscosso alcun successo e la gente è disperata e non sa più a che Santo votarsi per ottenere il diritto negato di un collegamento stabile e non pericoloso come quello rappresentato dagli angusti e tortuosi saliscendi del “Bastione” che collegano la parte alta della città con il centro urbano.
Da quanto si è saputo, pare che anche il Commissario Prefettizio dr.ssa Tarsia e il sub-Commissario Dr. Giordano, messi al corrente di questa grave emergenza, si siano dichiarati pronti ad intervenire, ma ad oggi via Craxi è maledettamente transennata e chiusa al traffico, per cui si fa largo il sospetto che l’ormai ex Consorzio di Bonifico di Trebisacce, indebitato com’è fino all’osso, non disponga più del corposo finanziamento che, in base al progetto originario, doveva mettere in sicurezza Fosso Fiorentino e realizzare un piccolo viadotto in grado di superare il punto più critico delle cosiddetta Panoramica he collega la parte alta e la Marina di Trebisacce.
Di questo passo, c’è chi sul web ironizza scommettendo che si farà prima ad inaugurare… il ponte di Messina (se si farà!!) che il ponticello
di appena 20 metri destinato a superare il punto critico di Fosso Fiorentino.
Pino La Rocca