Trebisacce. Riaccendere la grande Croce di Mostarico, ma non prima delle votazioni comunali

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TREBISACCE. E’ auspicabile riprendere la battaglia per riaccendere, finalmente in modo stabile, la monumentale Croce di monte Mostarico, ma evitare di cavalcare il sogno di tantissimi cittadini proprio alla vigilia di un periodo che può essere considerato sospetto perché coincidente con l’imminente competizione elettorale amministrativa.

E’ quanto raccomanda, attraverso una nota- stampa il prof. Mario Gerundino presidente del Comitato Civico “Profumo di Zagara” che, tanti anni addietro, e precisamente alla fine degli anni ’90, su sollecitazione del compianto don Pietro De Tommaso, ha promosso e realizzato attraverso una raccolta popolare di fondi la grande Croce in metallo (nella foto) alta più di 20 metri e dotata di centinaia di lampade bianche che però, prive di una linea Enel adeguata e stabile, si sono accese solo raramente e a seguito dell’utilizzo saltuario di un gruppo elettrogeno azionato generosamente da privati cittadini.

Eppure, secondo le intenzioni di chi l’ha realizzata, la grande Croce issata in posizione strategica sulla parte sommitale di Mostarico e quindi a monte della Strada Statale 106 e dell’intero centro abitato, avrebbe dovuto rappresentare, oltre che il simbolo della cristianità della popolazione locale, un punto di riferimento per i tanti automobilisti che percorrono di notte la pericolosa S.S. 106, oltre che una guida sicura per le imbarcazioni che solcano il Golfo di Taranto ed il mare antistante la città di Trebisacce.

Sono purtroppo passati oltre 30 anni e tanti amministratori si sono alternati alla guida del Comune ma mai nessuno di questi ha messo nella propria agenda politica la grande Croce di Mostarico che è spenta da diversi anni e che forse, oltre ad una linea elettrica dedicata, avrebbe bisogno di un restiling, a partire dalla sostituzione delle lampade alogene con lampade led. Secondo quanto scrive il presidente Gerundino in questi giorni alcuni cittadini, utilizzando i Social, riferiscono di un proprio interessamento al ripristino della illuminazione della Croce sul monte Mostarico e chiedono informazioni al succitato Comitato su eventuali novità.

A questo punto il presidente Gerundino, dopo aver ringraziato quanti si sono concretamente impegnati per la realizzazione dell’opera e quanti vorranno continuare ad impegnarsi per riaccendere la Croce.

Il Comitato, da parte sua, – ha scritto testualmente il prof. Mario Gerundino – non verrà mai meno all’impegno assunto allora sotto la guida illuminata e coraggiosa dell’indimenticato don Pietro De Tommaso, ideatore e sostenitore dell’opera in tutte le fase della sua realizzazione ma, – precisa lo stesso presidente Gerundino – pur ritenendo positiva e degna di attenzione qualsivoglia sollecitazione idonea alla ripresa dei lavori, considera non opportuno che le medesime nascano alla vigilia delle elezioni amministrative di Trebisacce, per cui raccomando a chi volesse rendersi utile alla causa di tenere un comportamento prudente, moderato e cauto, al fine di non provocare un involontario ma negativo disorientamento nell’opinione pubblica”.

Pino La Rocca

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