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Trebisacce. Trent’anni di fede e venerazione a Santa Rita da Cascia, la Santa dei casi impossibili

TREBISACCE. Trent’anni di fede e di venerazione a Santa Rita, unanimemente considerata la Santa dei casi impossibili.

Tanti sono infatti gli anni in cui, nella ricorrenza del 21 e 22 maggio, la comunità parrocchiale della Chiesa “Cuore Immacolato della Beata Vergine Maria” e tutti i devoti di Trebisacce e dei paesi vicini chiamati a raccolta dall’omonimo Gruppo di Preghiera fondato e guidato da Irma Lauria, si sono ritrovati in preghiera ai piedi della piccola statua della Santa trabocchevole di rose rosse di cui Santa Rita, oltre ai petali belli e profumati, ha saputo accogliere e valorizzare anche le spine della sofferenza fisica e spirituale come prova d’amore verso Dio e verso i suoi cari.

La rosa, in realtà, è il simbolo di questa giornata perché, secondo il sentire comune, racchiude il senso del messaggio lasciato in dono da Santa Rita: quello di godere appieno dell’amore di Dio attraverso l’amore e la bellezza della vita, accettandone le gioie ma anche le spine come parte di essa.

In realtà Santa Rita da Cascia con la sua semplicità e la sua umanità è entrata nel cuore di milioni di devoti di tutto il mondo che cercano una strada per affrontare con coraggio e fiducia la vita quotidiana, forse oggi più di ieri, costellata di difficoltà e di spine.

La popolarità e l’attualità di Santa Rita sono perciò impresse nella sua storia personale, semplice ma straordinaria tanto che, pur non avendo lasciato nulla di scritto, i suoi insegnamenti continuano ad arrivare forti e preziosi grazie all’esempio concreto della sua esemplare vita di sposa, di madre, di suora e di Santa.

Pace, carità, amore, dialogo, condivisione, servizio al prossimo: per Santa Rita, secondo quanto racconta la sua agiografia, non sono state parole vuote ma missione di vita: missione che gli eventi che vive oggi l’umanità, tra pandemia, crisi perdurante, guerre e popoli disperati in cerca di un futuro, ci confermano essere più che mai attuali e urgenti. Ricco e intenso il programma degli eventi religiosi messi a punto per festeggiare nel migliore dei modi i 30 anni di devozione alla Santa dei casi impossibili, a partire dai 15 giovedì di preghiera che precedono la Novena e la solennità del 21 e 22 maggio.

La sera della vigilia, infatti, è stata effettuata la “Rievocazione del transito” preceduta dalla “fiaccolata della fede”, dall’arrivo in Chiesa dei sempre più
numerosi Gruppi di Preghiera, dalla benedizione delle rose e dal rientro dell’anello di Santa Rita. Quest’anno hanno partecipato e portato la loro fiaccola e la statuetta della Santa: il Gruppo della Misericordia di Trebisacce, il Gruppo Scout “Trebisacce 2” e poi, a seguire, le Parrocchie di Trebisacce (San Nicola di Mira, Madonna della Pietà, San Vincenzo Ferrer e la Cappella dell’Ospedale) e inoltre le Parrocchie “San Michele Arcangelo” di Albidona, “Sant’Antonio da Padova” di Montegiordano-Paese e della “B.V.M. del Rosario” di Montegiordano-Marina.

Lunedì 22 maggio invece la solenne ricorrenza è iniziata con le Sante Messe del mattino, con la Supplica di mezzogiorno e con la Santa Messa solenne concelebrata da don Gennaro Giovazzino e da don Nicola Cataldi assistiti dal Diacono Sebastiano Indraccolo, a cui ha fatto seguito la solenne processione con la Statua della Santa portata a spalla e preceduta dalla Banda Musicale fino al rientro in Chiesa accompagnato dallo spettacolo costituito dai fuochi pirotecnici.

Pino La Rocca

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