TREBISACCE A una sola settimana dalla chiusura delle urne il neo-Sindaco Sandro Aurelio ha già varato il suo esecutivo. In realtà la fretta con cui è stata varata la Giunta sta a dimostrare da una parte il taglio operativo e pragmatico del primo cittadino che, per la cronaca, a livello familiare, ha al suo attivo trascorsi nord-americani e dall’altra la necessità di aggredire subito i problemi e riportare alla normalità una città uscita solo ora da un lungo anno di commissariamento. Non che il Commissario Prefettizio sia stato con le mani in mani gestendo solo l’ordinario, perché il Dr. Ponte, per unanime ammissione, è andato ben oltre l’ordinaria amministrazione garantendo i servizi, organizzando un paio di belle manifestazioni e sbloccando anche opere pubbliche (Caserma VV.FF., Pontile, apertura di via Fiume e persino la riduzione delle aliquote del servizio idrico) che per varie ragioni si erano bloccate, ma se in un Ente Comunale sono previste una serie di figure istituzionali che vanno dal Sindaco agli Assessori e ai Delegati, è segno evidente che il Comune si amministra meglio attraverso un gioco di squadra in cui ognuno dei consiglieri è messo nelle condizioni di apportare il proprio contributo e, se un sindaco decide di fare da solo, vestendo i panni del podestà, rischia di prendere solo cantonate e, si spera, non sia questo il caso.
Del resto non deve essere stato neanche tanto difficile formare la Giunta e assegnare le deleghe perché da quanto dicono i voti di preferenza ottenuti da ciascun candidato deve essere stato rispettato sia questo criterio che il principio previsto “ope legis” delle pari opportunità di genere. Questa comunque la nuova Giunta Comunale targata Sandro Aurelio: Nicoletta Tufaro, prima degli eletti con 487 preferenze è il nuovo vice-sindaco e assessore con delega ad Ambiente, Politiche Agricole e Green Economy; Claudio Roseto (393 voti), Assessore con deleghe a Lavori Pubblici, Decoro e Arredo Urbano, Urbanistica e Demanio; Leonardo Petrone (352 voti) con delega a Turismo, Politiche Giovanili e Protezione Civile e Daniela Nigro (269 voti) con delega a Spettacolo, Grandi Eventi, Famiglia, Rapporti con i Comitati di Quartiere e Centro Storico. In base al numero delle preferenze ottenute il quarto Assessore sarebbe dovuto essere Salvatore Carlomagno (303 voti) ma in questo caso non sarebbe stato rispettato il principio delle pari opportunità di genere. Ma a Salvatore Carlomagno, da quanto si vocifera, sarà assegnata la prestigiosa carica di Presidente del Consiglio Comunale. Cosa che avverrà venerdì prossimo 24 giugno nel corso della prima assise del Consiglio Comunale che prevede il canonico ordine del giorno: Esame eleggibilità e compatibilità degli eletti, a cura del Segretario Comunale dr. Roberto Amerise; Elezione del Presidente del Consiglio Comunale; Giuramento del Sindaco; presa d’atto della nomina della Giunta Comunale e delle Deleghe assegnate agli Assessori ed ai Consiglieri che restano fuorri dalla Giunta; Elezione della Commissione Elettorale e presentazione e approvazione della linee programmatiche di governo della città. Come si vede, nel novero delle deleghe assegnate agli assessori mancano deleghe importanti quali Bilancio e Sanità che il neo-Sindaco ha pensato bene di trattenere per sè proprio perchè si tratta di deleghe molto impegnative e pesanti a cui va riservata la massima attenzione: la delega al Bilancio si può tranquillamente affermare che, avendo il sindaco maturato nella sua professione di Commercialista una lunga esperienza come Revisore Legale dei Conti dei Comuni, è decisamente in buone mani, mentre la delega alla Sanità, a giudicare da quanto si è verificato in questi ultimi anni, è quella più scabrosa e problematica perchè al suo interno prevede la bene-maledetta riapertura del “Chidichimo” che, come è stato ampiamente dimostrato finora, non dipende dalla volontà e dalle iniziative del Sindaco di Trebisacce ma atri attori della politica nazionale e regionale e, semmai, dalla potenziale forza istituzionale che possono esprimere i 17 Sindaci del Comprensorio, forza che però finora non è stata dispiegata in modo convinto, unitario ed efficace.
Pino La Rocca