In prospettiva, su tutta la jonica solo Catanzaro avrà la biglietteria aperta, a parte i week end in cui resterà anch’essa chiusa. I famosi Swing non transitano più sulla tratta jonico/cosentina ma sono utilizzati lungo l’asse Catanzaro- Reggio. E che dire dell’assenza di collegamenti Sibari-Taranto, servizio supplito da pullman, a cui potrebbe far riferimento tutta quella utenza universitaria della Sibaritide che si rivolge a Bari.
Il danno è anche di tipo turistico per le splendide zone della costa calabrese. L’acquapark Odissea 2000 (sede a Corigliano Rossano) ospita molto turismo pugliese ma non vi sono treni di collegamento da e per la Puglia. Come mai Trenitalia chiude le porte a questo tipo di utenza? Ad oggi non esistono collegamenti per raggiungere Paola laddove transitano il Freccia Argento, il Freccia Bianca e Intercity.
Altra amara constatazione è che nella stessa Calabria vi sono due calabrie diverse. Il tratto “Merito porto salvo – Reggio Calabria- Rosarno” è considerato di fatto una metropolitana leggera: ogni mezz’ora vi è un convoglio. Indubbiamente il segmento Sibari-Crotone-Catanzaro paga lo scotto di non essere elettrificato ed è questa una delle vere battaglie che occorrerebbe fare sin dall’immediato futuro, oltre all’attività di messa in sicurezza avviata da qualche anno.
I costi relativi alle famose “frecce” sono a carico di Trenitalia, mentre il servizio universale (intersity ed espresso) godono di un sistema misto le cui spese sono spalmate tra Ministero dei Trasporti e Trenitalia.
Swing, littorine, minuetto e locomotori 464 sono tutti costi di trasporto in quota alla regione.
In sostanza la politica trasportistica ha bisogno di un vero e proprio rilancio. Non è più possibile, a parità di regime fiscale, assistere a due Paesi (Italia) diversi. La sola Puglia, per rimanere al Sud, ha ben 54 collegamenti giornalieri con il Nord, è ovvio che il turismo raggiunge percentuali da record.