CORIGLIANO ROSSANO. Il sindaco continua a mortificare la città con le sue chiacchiere da principe delle ciance. In consiglio comunale ha dichiarato di non avere nulla per le mani sulla riapertura del tribunale o l’istituzione del foro di Corigliano Rossano, sottovalutando tutte le azioni messe in campo dal senatore Ernesto Rapani e da Fratelli d’Italia.
Non prendere in considerazione le dichiarazioni del ministro Nordio, che ha dichiarato di voler rivedere la geografia giudiziaria, per ridurle a mera “discussione politica”, vuol dire che il “nostro” sindaco sta affogando nei pregiudizi. Le parole stancano, come le scuse. Ora c’è bisogno solo di fatti.
Sulla battaglia per il tribunale Fratelli d’Italia può vantare azioni serie, vere, colloqui tra il senatore Rapani ed il guardasigilli. Livelli a cui questa amministrazione non potrà mai giungere se non imparando ad avere rispetto dei ruoli e ad imbastire relazioni diplomatiche, ben sapendo che non rientrano nelle corde del puparo, grazie al quale la nostra città è e continuerà a rimanere isolata.
Stasi e i suoi in quattro anni hanno organizzato solo un consiglio comunale aperto, snobbato da tutta la classe politica regionale e parlamentare, servito assolutamente a nulla se non all’ennesima, miserevole, passerella. Questo governo con a capo uno che come Panella fa scioperi della fame per risolvere i problemi, quasi alla scadenza del suo mandato non ha mosso un solo dito. Dieci anni fa era già in campagna elettorale ed oggi che ha agguantato il suo lauto stipendio, le battaglie le lascia agli altri.
Cosa ancora più grave è che l’amministrazione Stasi nel momento in cui riaffiora la speranza sulla riapertura dell’ex Tribunale pensa bene di proporre uno studio di fattibilità per il trasferimento del centro per l’impiego nella struttura dell’ex palazzo di giustizia. Decisione che viene giustificata con la disponibilità futura di almeno di una trentina di edifici utilizzabili per tale scopo.
Questa è una falsa speranza propinata ai cittadini che non trova riscontro nella realtà dei fatti, considerato che un eventuale struttura destinata ad ufficio giudiziario richiederebbe la presenza o la predisposizione di interventi strutturali di ingente esborso economico per le casse comunali per adeguare un qualsivoglia edificio a struttura in grado di poter ospitare un tribunale. Un progetto che in ogni caso, oltre al reperimento di fondi richiede anche del tempo per essere realizzato. Provoca quanto meno perplessità non solo la scelta della tempistica, quasi in contemporanea alle esternazioni del Ministro Nordio, cavalcate anche dalla deputata Scutellà dopo cinque anni di inutile mandato.
E come commentare anche il silenzio degli avvocati interni all’amministrazione ed alla maggioranza che sulla decisione assunta dalla giunta Stasi hanno fatto un silenzio vergognoso? Tutte figure vicine all’ambito giudiziario e che conoscono bene le criticità connesse alla predisposizione di una struttura diversa da quella dell’ex palazzo di giustizia. Diversamente, queste stesse figure professionali, per altro all’epoca in prima linea in ogni manifestazione pro tribunale, avrebbero dovuto non far adottare tale provvedimento.
Mi rivolgo quindi agli avvocati presenti in seno all’amministrazione comunale e al consiglio, chiedendo loro di prendere posizione e di contrastare tale scelta battendosi con ogni mezzo a loro disposizione al fine di bloccare l’operazione di un eventuale trasferimento del centro per l’impiego nella struttura dell’ex Tribunale di Rossano. Diversamente tradiranno la fiducia riposta nei loro confronti.
Emanuele Sapia
Dirigente di Fratelli d’Italia di Corigliano Rossano
Comunicato stampa