Udienza rinviata per “mancanza di buoni carburante”. Al Tribunale di Castrovillari accade anche questo. E la giustizia resta a piedi. La storia emerge da una missiva indirizzata da una donna, parte in causa in un procedimento civile, che si rivolge al giudice titolare del fascicolo e, per conoscenza, al Presidente del Tribunale e al Ministro della Giustizia. La vicenda ruota attorno alla richiesta di interdizione – inabilitazione per un soggetto affetto da grave ritardo mentale con notevole compromissione delle funzioni intellettive, motorie, cognitive e dell’autonomia personale, tra l’altro riconosciuto invalido con totale e permanente inabilità lavorativa 100% e con necessità di assistenza continua. Nell’ambito del procedimento si è chiesto che venisse disposto ogni opportuno accertamento sanitario volto a verificare la sussistenza delle patologie, ivi compresa la visita domiciliare atteso che l’uomo non è in grado di deambulare. A tale scopo, accolta la richiesta, il giudice ha delegato il Got per l’audizione domiciliare dell’uomo. Ma “ad oggi – afferma la signora nella sua missiva – non si è ancora provveduto all’audizione, nonostante la fissazione di tre udienze, in quanto, con appositi provvedimenti del Tribunale del 4/4/2017 e 8/5/2017, la cancelleria rappresentava la mancanza di buoni carburante”. Una situazione che sta creando non pochi disagi alle parti in causa, tra sospensione dell’erogazione delle indennità in attesa che il tutto venga definito a livello giudiziario, con la prossima udienza fissata per il mese di giugno. Si tratta dell’ennesimo risvolto di una riforma della geografia giudiziaria che, come emerge ancora una volta, non riesce a garantire una adeguata risposta alle domande di giustizia di un così vasto territorio.
Intanto, oggi è in programma a Roma la manifestazione di protesta organizzata dal Gruppo d’Azione per la Verità e dal Coordinamento interforze, tesa a chiedere chiarezza sui motivi che hanno decretato la chiusura del Tribunale di Rossano. Il raduno è in Piazza Santi Apostoli, a 500 metri di distanza dal Quirinale e dalla sede della Corte Costituzionale per le ore 8. Il GaV nel frattempo ha predisposto una memoria che sarà depositata presso la Corte Costituzionale, senza effetti giuridici, ma solo per manifestare la più totale disapprovazione in merito alla sentenza n. 237 del 2013 e l’ordinanza n°15 del 2014 in cui i suddetti Giudici si esprimono positivamente sul decreto legislativo n.155 del 2012 (chiusura del tribunale di Rossano), nella parte in cui parlano di “risparmio di spesa e di incremento di efficienza” sulla base di un’articolata attività istruttoria. Dai dati in nostro possesso non vi è riscontro alcuno nella realtà. Al contrario sono invece stati calpestati il diritto al lavoro, alla giustizia, alla famiglia, alla mobilità. Senza tralasciare che la Costituzione favorisce il decentramento amministrativo.
Considerato il silenzio della I° e VII° commissione del Consiglio superiore della Magistratura in ordine ai due dossier consegnati nel maggio dello scorso anno, gli organizzatori depositeranno un plico al Capo dello Stato Sergio Mattarella, nella qualità di Presidente del Csm, contenente i fascicoli inviati a suo tempo ad oggi ancora senza risposta. L’appello è rivolto anche ai tanti calabresi presenti nella Capitale per ragioni di lavoro o di studio, ad essere presenti a sostegno di una lotta che mette al centro i valori della democrazia, della legalità, della giustizia.