La soppressione del Tribunale di Rossano con il relativo accorpamento alla competenza territoriale del Tribunale di Castrovillari risale a quattro anni fa e che il decreto legislativo n. 155 del 7.09.2012 fosse un provvedimento immotivato e azzardato sotto tutti i profili era già emerso all’indomani della ratifica. Le motivazioni, altamente discutibili anche nei termini con cui è stato avanzato il provvedimento, sono ad oggi non chiare, inoltre non è dato sapere in termini di maggiore efficienza della macchina giudiziaria quale siano state le ricadute positive sui territori interessati.
I problemi della soppressione sono evidenti:
la struttura accorpante si è rivelata strutturalmente carente degli spazi necessari al personale di cancelleria oltre che alla celebrazione delle udienze, tanto da costringere lo svolgimento contemporaneo nella medesima aula di decine di procedimenti affidati a magistrati diversi per ruoli e competenze con ovvi pregiudizi per l’ordine e la sicurezza pubblica oltre che per la stessa salubrità degli ambienti.
L’assorbimento delle maggiori pendenze e sopravvenienze già di competenza del Tribunale accorpato ha causato un’incredibile dilatazione della tempistica processuale con rinvii, tra un’udienza e l’altra, che nella maggioranza dei casi superano i 12 mesi. L
L’accorpamento ha pregiudicato la stessa fruibilità del servizio giustizia per gli operatori e utenti del territorio accorpato, assai vasto per estensione (circa 1.500 Km/q) e per numero di abitanti (circa 134.000), costretti a quotidiane e faticose trasferte che in alcuni casi superano i 250 km per andata e ritorno, con conseguente aggravio di costi per i cittadini residenti che già vivono in un contesto economico-sociale complesso. L’ubicazione della sede del Tribunale di Castrovillari, sita alle pendici del Pollino, è un ulteriore dato negativo. Scarsamente raggiungibile dai territori un tempo ricadenti nella circoscrizione del Tribunale di Rossano: motivi geomorfologici rendono difficili e in tratti pericolosi il percorso stradale ma non parlare poi dell’assoluta assenza di servizi pubblici di linea e della rete ferroviaria.
L’aspetto ancora più rilevante è che un Tribunale rappresenta per un territorio un presidio di giustizia, di maggior rilievo se la competenza è per un vasto territorio come l’area ionica con l’aggravante di essere soggetta all’ingerenza e al contagio di una criminalità organizzata da sempre presente.
Queste le ragioni che stanno muovendo azioni mirate atte a pianificare una protesta di cittadini e operatori del settore, organizzati in comitati spontanei, a Roma presso Piazza del Quirinale, con la finalità di stimolare l’attenzione politica ed istituzionale ai massimi livelli sulla incresciosa vicenda.
L’Italia del Meridione, sempre in prima linea nella difesa dei territori e che sin dall’inizio si è spesa con forza e determinazione contro la soppressione del Tribunale, sarà presente alla manifestazione con i propri massimi esponenti istituzionali, nella persona del consigliere regionale Orlandino Greco unitamente all’avvocato Natale Graziano e ad altri dirigenti locali.
(fonte: comunicato stampa)